Maurizio Lupi

 Intervista a il Giornale: «Torno dal Cav per rafforzare il centro»
Dicembre 14, 2017

Intervista a il Giornale: «Torno dal Cav per rafforzare il centro»

Intervista a Maurizio Lupi
«Torno dal Cav per rafforzare il centro»
Il coordinatore di Ap: «La spaccatura interna non è stata drammatica»

Onorevole Maurizio Lupi, vuole tornare a casa da Berlusconi?
«Potremmo dire tornare a casa, usare parabole evangeliche come il figliol prodigo, citare canzoni, ma si tratta di cogliere il valore politico e storico della sfida. E con realismo ritengo che l’unico esito possibile sia un lista alleata di Forza Italia».

Nel centrodestra non sono tutti felici. In Fi c’è qualche mugugno. Salvini protesta.
«Senza il centro non si governa. C’è un partito moderato che è Forza Italia. Noi abbiamo il potere di fare una proposta che rafforzi il centro, anche nella differenza di Forza Italia. Su Salvini, sono d’accordo che abbiamo posizioni diverse. Per questo è necessario aiutare a consolidare in maniera autonoma una proposta moderata ulteriore».

Ghedini è al lavoro per costruire questa proposta moderata.
«Mi sembra che il suo apporto sia molto positivo. Credo che abbia intuito che si tratta di una sfida importante. Il suo è un lavoro utile, che punta a favorire la nascita di questa forza centrista liberal popolare che ha una sola idea di fondo: mettere l’Italia al centro».

Quale il contributo di Ncd? 
«Coinvolgere persone che si sono allontanate, non votano e non si ritrovano più. Se Ncd ha preso un milione e duecento mila voti una ragione ci sarà».

Lei era per la corsa solitaria. La sua non rischia di sembrare una scelta di ripiego?
«Se ideali e realismo non vanno di pari passo, non va bene. Con il solo realismo si diventa cinici, l’idealismo senza realtà è pia intenzione. E adesso una proposta moderata, liberal popolare, centrista, è possibile solo nel centrodestra».

Per lei è stata una separazione drammatica? 
«Non sono volati stracci e questa mi sembra una bella cosa anche per chi ci guarda. Per me da una parte c’era una storia di quattro anni e mezzo, nata per dare un contributo al Paese con responsabilità. La prima intuizione di questa collaborazione la ebbe Berlusconi mentre il Pd ragionava con i 5Stelle. Ma alla fine della legislatura, questa storia per me si è conclusa».

Una deviazione di percorso?
«In tutta Europa si fanno governi istituzionali, ma a fine legislatura non si fa una lista unica, si torna a farsi giudicare da chi ti ha eletto».

Qual è l’avversario principale?
«Il populismo è la nostra sfida principale e quando ci sono proposte serie, i 5Stelle non vanno da nessuna parte».

Un giudizio politico su Alfano? 
«Il suo passo indietro è stato un gesto di grandissimo valore personale e politico. Io sono molto amico di Angelino. Rischiava di essere percepito come uno che occupa spazi. Ha dimostrato coi fatti che era una percezione distorta».

Lei non ha mai avuto la tentazione del passo indietro?
 «L’ho fatto da ministro, anche se sapevo di non avere assolutamente alcuna colpa. Credo che adesso serva dare un contributo concreto».

Cicchitto ha preso la tessera dei radicali per solidarietà con Dell’Utri.
«Così ha dimostrato garantismo e libertà».

 

Intervista sul quotidiano ”Il Giornale”, di Sabrina Cottone del 14/12/2017
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