Maurizio Lupi

 Non esistono vite di serie A o di serie B
Agosto 29, 2012

Non esistono vite di serie A o di serie B

Strasburgo e i diritti dell’uomo. Cosa pensate di questo nuovo caso sulla tutela della vita sin dalla nascita?

Siamo abituati, ma confesso che mi fa sorridere il tentativo maldestro di tanti colleghi di piegare ai propri interessi la sentenza della Corte di Strasburgo sulla legge 40. Soprattutto perche’ non conosciamo ancora in maniera compiuta le motivazioni.
Detto questo io credo che ci sia sempre stata chiarezza, almeno da parte nostra, sull’argomento. La legge 40 e’ una buona legge, non e’ il frutto di ideologie ne’ di scelte confessionali , ma del lavoro parlamentare confermato dalla volonta’ popolare attraverso il referendum.
E’ la prima legge che affronta in maniera efficace un tema delicato e fissa un principio irrinunciabile: la vita va tutelata fin dal suo concepimento. E mi dispiace per i miei colleghi ma non esistono vite di serie A o vite di serie B.
Questo e’ un punto da cui non di puo’ retrocedere e chi vuole cogliere la palla al balzo per aprire la strada a pericolose derive eugenetiche sappia che trovera’ un’ opposizione decisa. Non si possono trasformare desideri, anche legittimi, in diritti.
Mi auguro che il governo faccia ricorso contro questa sentenza.

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4 thoughts on “Non esistono vite di serie A o di serie B

Filippo Vettonesays:

Carissimo On vorrei sapere da dove viene la sua sicurezza sulla bontà di questa legge. La corte di Strasburgo ha emesso una sentenza che dice esattamente il contrario che è una cattiva legge , poi se vuole entriamo nella sostanza, poi mi sembra strano che Lei proprio Lei persona intelligente faccia tanta confusione sull’esercizio referendario, infatti sulla legge 40 non c’è stato un referendum confermativo, ma abrogativo che non ha raggiunto il quorum, quindi non è stato confermato un bel nulla anzi dallo sfoglio circa il 90% aveva votato per l’abrogazione, quindi….
Detto ciò abbiate la pazienza di non pretendere che tutto il popolo sia composto da persone che scendono dai monti con l’anello al naso, Lei ha affermato che la legge non è frutto di ideologie o di scelte confessionali, bene allora perchè non ascoltare il popolo sovrano? perchè non far celebrare il referendum con il raggiungimento del quorum?, perchè non sottoporsi al giudizio popolare? perchè infine non avere il coraggio di essere pronti a scusarsi con il popolo invece di arrampicarsi agli specchi!!

Francosays:

Questa sentenza potrebbe aprire la strada all’eugenetica. Una cosa mi fa venire i brividi al solo pensarci. Ma una volta che sia possibile decidere se tenere o no un bambino in base a “difetti” congeniti, chi impedirà, alla lunga, di classificare come difetti, che so, i capelli neri? O una razza non ariana?

Paolo Scottisays:

Non sono un biologo, esprimo perciò un ragionamento solo di carattere generale. Quando si lavora sulla ricerca di frontiera è sempre utile usare prudenza, ad esempio all’inizio le scoperte sull’atomo, con il favore del vuoto normativo, hanno prodotto per prima cosa la bomba atomica, solo dopo la legislazione ha previsto delle procedure di autorizzazione stringenti e la tecnica si è orientata sulla produzione di energia. Anche nel caso della biologia, siamo agli albori degli studi, può sembrare logico prevenire una malattia selezionando preventivamente gli embrioni, anzichè lasciare che sia il caso a scegliere, è però necessario che siano stabilite preventivamente delle norme ferree, perchè non può essere il mercato a decidere chi ha diritto di vivere o meno, e nemmeno una vita può essere assimilata ad un prodotto industriale, che viene rottamato se è difettoso o se cambia una moda. Già oggi assistiamo in modo discutibile a famiglie che ricorrono alla chirurgia plastica per “modellare” un figlio sulla base delle esigenze delle mode e dei criteri necessari per avere successo. Entro certi limiti è positivo poter migliorare i propri difetti ma è necessario evitare che chi non rispetta i criteri della moda del momento possa essere emarginato o peggio ancora soppresso.

Antonietta Grillosays:

On.Maurizio Lupi
La legge 40 ha suscitato controversie di tipo bioetico a causa del carattere sensibile della materia procreazione assistita.Tale legge tutela il concepito ,riconosciuto come soggetto e, stabilisce il principio di precauzione nel delicato settore dell’origine della vita umana.La bioetica cattolica sostiene la sacralità della vita poichè è un bene in sè a prescindere da qualità desiderabili.Sarà interessante seguire gli effetti della sentenza di Strasburgo nel nostro ordinamento interno.

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