Maurizio Lupi

 Maurizio Lupi: “Si intervenga sulla natalità. Ora o mai più”
Luglio 8, 2025

Maurizio Lupi: “Si intervenga sulla natalità. Ora o mai più”

Maurizio Lupi: “Si intervenga sulla natalità. Ora o mai più”

“Non si può più aspettare”, dice il leader di Noi moderati Maurizio Lupi. “Ci vorrebbe un commissario per la natalità”
Roma. “Ora o mai più”, dice al Foglio il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi. Insomma: Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, faccia finalmente ciò che annuncia. Il Mef, pare, sta lavorando a una super detrazione. Uno sconto fiscale imponente a vantaggio delle madri in base al numero dei figli.

“Penso che le misure di contrasto alla denatalità non possano più aspettare”, dice allora Lupi, ex ministro dei Trasporti e parlamentare di cultura cattolica. “Sono la priorità delle priorità. Come si affronta l’emergenza energetica, così si dovrebbe procedere con questo tema”. Eppure già da due anni – ogni anno – Giorgetti riprende questa idea. Annunci cui non seguono fatti. “Sono fiducioso. E se posso dare il mio contributo penso si debba anche individuare al più presto un commissario per la natalità”.

Quel che si sa è che Giancarlo Giorgetti continua a ripeterlo, come l’anno scorso. Come due anni fa. Vuole intervenire sulla denatalità e la detassazione.
Ma ecco, considerando i margini di manovra – che sono strettissimi – ce la farà questa volta oppure no? O meglio: lo farà? “Il mio motto è: ora o mai più”, ripete Maurizio Lupi. E spiega: “Partiamo da un dato di realtà e cioè dal fatto che la denatalità sta diventando una piaga. Un dramma economico concreto. Se quest’assunto è condiviso, si capisce che bisogna fare il possibile”.

E forse anche l’impossibile? Nel governo, diversi ministri, riservatamente, manifestano scetticismo sulla possibilità concreta che Giorgetti dia seguito alle sue stesse parole. Non ci credono più. “Non mi attarderei in discussioni tra ministri, e voglio essere fiducioso. Ma è evidente che la questione – una questione epocale – non possa essere in capo a un ministero solo”. Cosa intende? “Non possiamo più affrontarla con politiche specifiche, particolari. Ci dev’essere una visione ampia, strategica. Occorre una ‘cura da cavallo’ e un conseguente piano di politiche integrate”. Ovvero? “C’è bisogno che il ministero dell’Economia lavori nella stessa direzione del ministero della Famiglia. Del resto, quella di cui parliamo è una priorità anche per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In ogni caso – continua Lupi – auspico personalmente un principio di responsabilità simile a quello degli anni del Boom”. Si spieghi. “Negli anni Sessanta non c’era la certezza di una crescita economica. Tuttavia c’era la coesione sociale in virtù della quale l’Italia sarebbe rinata. C’era, per così dire, una visione di popolo”.

E’ questo il motivo per cui le buone intenzioni non si traducono, sinora, in realtà? “Il punto è che il tema non lo si affronta solo con le risorse messe a disposizione. E’ una questione di coscienza identitaria e di politica integrata che affronti tutti gli aspetti. Primo fra tutti, quello di aiutare le famiglie con più figli, certo, anche a prescindere dal reddito, visto che chi mette al mondo dei figli dà un contributo sociale. Ma per farlo, ripeto, non basta una politica del bonus. Si possono prendere tot provvedimenti, ma occorre una visione complessiva. Dalle spese per l’istruzione dei figli a carico al tema delle politiche abitative che determinano il tenore di vita delle giovani coppie e dei cittadini più giovani in generale. I quali, aggiungo, dovrebbero
essere i primi a beneficiare delle risorse, oggi”.

A proposito di risorse, il problema del Mef – per cui tutto rischia di rimanere sempre e solo accademico – riguarda il contenimento della spesa pubblica concordato con la Commissione europea. Nonché l’impegno preso, in sede Nato, di far aumentare i costi per la difesa dal 2 per cento del pil fino al 5 per cento nei prossimi dieci anni. Ci si chiede come sarà possibile reperire le risorse. “Il punto è che una società che non mette al mondo figli non ha futuro. Ci vorrebbe un tavolo, presso la presidenza del Consiglio, per affrontare l’emergenza. E, come ho detto, anche un commissario per la natalità per indicarne l’urgenza. Io credo che questa debba essere una misura bipartisan. Aspettare non si può più”.

Intervista a Il Foglio

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