Maurizio Lupi

 Famiglia: intervista sul convegno in Lombardia
Gennaio 19, 2015

Famiglia: intervista sul convegno in Lombardia

Intervista “Lupi critica i fischi al forum sulla famiglia” sul Corriere della Sera di lunedì 19 gennaio.
 
I fischi al convegno? «Io non  ho fischiato e non mi è certo piaciuto quel clima da stadio. Ma le responsabilità sono anche di chi ha strumentalizzato questa vicenda esasperando i toni e impedendo il confronto».
Il ministro Maurizio Lupi è arrivato a sorpresa, ieri pomeriggio, al convegno in Regione sulla famiglia: «Ho deciso di esserci dopo le falsità che avevo letto e soprattutto dopo le scritte ingiuriose sui muri della sede di Tempi. Nella nostra società il concetto di democrazia va chiarito».
Il senso è subito spiegato: «Nel nome del rispetto di ciascuno, sacrosanto, qualcuno cerca però di impedire il giudizio. Io rispetto, ma voglio dire chiaramente cosa per me è bene o male, vero o falso. Ed esprimere un giudizio non significa discriminare».
 
La polemica è montata anche perché durante il convegno, per altro tacciato come «omofobo», un ragazzo ha preso la parola ponendo una domanda diretta ed è stato vivacemente fischiato e portato via a forza.
«Quell’intervento – osserva il ministro – non era previsto e poteva parere strumentale. Ripeto che è stato un errore fischiare e avremmo dovuto dare noi per primi un segno di grande responsabilità.
 
 Ma questo clima è stato costruito ad arte per giorni, anche su qualche giornale e probabilmente nell’aria c’era una tensione che ha provocato questa reazione». La domanda del giovane è rimasta nell’aria: «Lei cosa farebbe se avesse un figlio omosessuale? Lo farebbe curare?».
Lupi non ha dubbi: «Nella mia famiglia accoglierei un figlio omosessuale, cercando di aiutarlo, rispettandolo e paragonandomi alla sua libertà proprio come un padre fa con il proprio figlio ogni giorno, aiutandolo nella propria vita. Ma come educatore devi essere chiaro nel tuo giudizio».
 
Ovvero?
«La famiglia è un luogo naturale composto da un uomo e da una donna, fondamento della società e che lo Stato deve sostenere. E ogni bambino ha diritto ad avere un padre e una madre. Il mio giudizio non è discriminatorio, come invece chi ha osteggiato questo convegno ha cercato di far credere».
 
Altra questione è quella aperta dal Governatore Roberto Maroni, intenzionato a riproporre il convegno sulla famiglia durante l’Expo.
«Con tutta l’amicizia e la stima per Maroni – commenta il ministro credo che dovremmo tutti evitare di cadere nella trappola delle strumentalizzazioni. L’Expo sarà un evento importante per tutto il Paese e una festa per tutte le persone, al di là delle tendenze sessuali di ciascuno.
È stato scelto un tema di grande valore e attualità: quello dell’alimentazione. Credo che i convegni dovremmo farli su questo, parlando di diritto al cibo, di lotta allo spreco, di sostenibilità ambientale come cominceremo a fare il 7 febbraio a Milano».
 
Anche perché mancano 100 giorni all’apertura dell’evento:
«Evitiamo di sollevare polemiche. La scorsa settimana sono tornato in cantiere, ero stato l’ultima volta in  agosto e ho visto quanto lavoro è stato fatto. Non roviniamo l’Expo, sarà un successo».
 
 

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