Maurizio Lupi

 Conclusioni del Consiglio informale dei Ministri dei Trasporti UE
Settembre 17, 2014

Conclusioni del Consiglio informale dei Ministri dei Trasporti UE

I Ministri dei Transporti hanno tenuto un Consiglio Informale il 16 e 17  settembre a Milano. Il Consiglio segue il dibattito positivo che i Ministri dell’Economia hanno avuto sugli investimenti e la crescita nell’ultimo ECOFIN. Ecco le conclusioni dei lavori.

 
Le infrastrutture di trasporto costituiscono un bene primario per la competitività europea e un punto di forza del “Pacchetto Occupazione, Crescita e Investimenti”, proposto dal Presidente eletto della Commissione Europea al fine di mobilitare fino a 300 milardi in investimenti aggiuntivi pubblici e privati per i prossimi tre anni.
La discussione ha avviato la preparazione del contributo dei Ministri dei Trasporti alla revisione della Strategia Europea 2020.
L’approccio di corridoio rappresenta uno strumento cruciale per assicurare  investimenti coordinati e una cooperazione efficace lungo gli assi strategici. I Piani di Lavoro che devono essere sottoposti dai Coordinatori europei entro l’anno rappresenteranno il riferimento per procedere alla prioritizzazione del finanziamento dei progetti in sede di esame delle proposte – a partire dal primo bando CEF tra settembre 2014 e febbraio 2015.
La Commissione e gli Stati membri dovrebbero coordinare i documenti di programmazione e attuazione dell’ESIF con le necessità identificate nel quadro delle Reti TEN-T. A tal fine, vanno definite e comunicate le esternalità positive di ogni corridoio.
Accanto ai contributi di bilancio europei, i Ministri hanno sottolineato l’importanza di acquisire fondi aggiuntivi, sia da fonti private che pubbliche, per finanziare le necessità di investimento di 500 miliardi fino al 2020.
Il considerevole ammontare degli investimenti necessari da parte degli Stati membri ha prodotto una riflessione comune sull’attuazione dei principi dell’art. 126 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. La “clausola per gli investimenti” dovrebbe essere utilizzata pienamente in modo da massimizzare la spesa per investimenti dei governi per i progettti TEN-T. Questi investimenti hanno un effetto a lungo termine diretto e verificabile sulla crescita a beneficio dell’intera Unione Europea.
La ridotta disponibilità di finanziamenti a lungo termine da parte del sistema bancario tradizionale richiede il rafforzamento dell’effetto leva dei contributi nazionali ed europei attraverso l’attrazione di liquidità da parte degli investitori istituzionali.
Sono necessarie maggiori risorse – europee e nazionali – per il rafforzamento del finanziamento, delle garanzie e dei prestiti (LGTT, PBI, RSFF). In aggiunta agli strumenti esistenti, dovrebbero anche essere valutati nuovi strumenti di debito, quali

  • le obbligazioni di progetto per i corridoi o i raggruppamenti di progetti
  • le garanzie sovrane sottoscritte individualmente o collettivamente in caso di progetti transfrontalieri degli Stati membri
  • o ancora la possibilità per l’Unione Europea di prevedere direttamente fondi su mercati capitali per progetti specifici di interesse europeo.

Un uso maggiore di strumenti finanziari nuovi ed esistenti potrebbe attrarre fino a 100 milardi di investimenti aggiuntivi in infrastrutture.
La revisione delle politiche tariffarie nel settore delle infrastrutture di trasporto attraverso il pedaggiamento degli utenti per la copertura dei costi esterni può favorire un sistema di trasporto meno congestionato, con una maggiore efficienza della catena logistica e produrre fondi aggiuntivi per la rete TEN-T. E’ necessario un  quadro europeo maggiormente sviluppato che possa superare le attuali criticità.
Abbiamo chiesto all’ex Vice Presidente della Commissione Europea Christophersen e ai Coordinatori Bodewig e Secchi di presentare un Rapporto, di concerto con la BEI, che identifichi i progetti dei corridoi particolarmente idonei a beneficiare dei predetti nuovi schemi finanziari nel contesto del “Pacchetto Occupazione, Crescita e Investimenti” proposto dal Presidente eletto Juncker. I Ministri procederanno all’esame di questo Rapporto al Consiglio Trasporti dell’UE del 3 dicembre.
Per ciò che riguarda l’attuazione dei progetti, la governance a livello europeo, nazionale e locale dovrebbe essere rafforzata in modo da favorire la piena attuazione dei progetti TEN-T. I nuovi strumenti di corridoio dovrebbero essere usati pienamente con una maggiore cooperazione tra le autorità degli Stati membri, i Coordinatori e la Commissione.
Posta la necessità di accelerare i progetti, le procedure di autorizzazione e aggiudicazione, incluse quelle in materia di aiuti di dovrebbero essere meglio coordinate e rese più semplici e veloci e più affidabili.
Dato che i principali viaggi intrapresi lungo la rete TEN-T iniziano e terminano nelle città europee, una efficace politica delle Reti TEN-T non può prescindere da un effettiva integrazione nella dimensione urbana. Un miglior utilizzo delle infrastrutture e il rafforzamento della sicurezza richiedono un maggiore ricorso all’innovazione tecnologica, favorendo crescent sinergie tra il settore dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni.
I Ministri dei Trasporti procederanno all’esame dello stato di avanzamento di queste questioni nel Consiglio Trasporti dell’UE dell’8 ottobre 2014.

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