A Bruxelles per il Consiglio europeo dei ministri dei Trasporti
Si è riunito oggi a Bruxelles, sotto la presidenza del ministro delle infrastrutture e i trasporti italiano Maurizio Lupi, il Consiglio europeo dei ministri dei Trasporti. Diverse le iniziative intraprese dal Consiglio, in particolare:
- sul piano politico ha adottato le conclusioni sulle infrastrutture di trasporto e la rete transeuropea nell’ambito della revisione della strategia Europa 2020. Tale importante risultato avviene nel contesto della presentazione del piano Juncker, che prevede 315 miliardi di euro per rilanciare la crescita e l’occupazione in Europa. Piano nel quale, come sottolineato dallo stesso Juncker, i trasporti e le infrastrutture vengono considerati settori strategici con al centro le reti TEN-T. Il testo, approvato all’unanimità, entra nel merito del finanziamento delle infrastrutture, la pianificazione e l’attuazione coordinata dei progetti.
- è stata condivisa l’adozione di un “orientamento generale” su due importanti atti in materia di aviazione civile e precisamente:
- il regolamento sull’agenzia europea Aesa;
- l’attuazione del “Cielo unico” nell’ambito del pacchetto “Cielo unico europeo (SES2+)”.
La decisione ha registrato come unico voto contrario quello del Regno Unito, peraltro non sul contenuto ma sulla questione specifica di Gibilterra (sulla soluzione della quale si è rinviato a colloqui bilaterali tra Londra e Madrid).
Nel corso della riunione, inoltre, il Consiglio europeo dei ministri dei Trasporti, ha preso atto della relazione sullo stato dei lavori sul “Quarto pacchetto ferroviario”, che registra un avanzamento significativo sul pilastro tecnico e per la prima volta l’indicazione di linee guida per il pilastro politico. Il ministro Lupi ha sottolineato l’importanza dell’approccio olistico al problema da parte della presidenza italiana (pilastro tecnico e pilastro politico del pacchetto), con l’auspicio che il lavoro sull’apertura dei mercati ferroviari e la governance dell’infrastruttura trovi compimento entro la fine del Trio di presidenze (dicembre 2015), iniziato con quella italiana.
Il Commissario Trasporti Ue Violeta Bulc, ha rilevato come il lavoro della presidenza italiana abbia “rotto una barriera psicologica”, ossia quella che considerava la rete ferroviaria solo come una infrastruttura fisica e non come un’occasione per ottimizzare il servizio alle persone e alle merci, la gestione e la trasparenza gestionale, la reciprocità fra i vettori.
Durante i lavori è stato anche adottato un accordo di principio per consentire agli Stati membri di firmare e/o ratificare una convenzione sul trasporto marittimo. Infine, il Consiglio ha preso atto degli esiti della conferenza Aesa sui droni e sul programma Galileo.