
Lupi, Il Messaggero: “Il clima di tensione è preoccupante. Landini non dia ai violenti un’occasione”
Lupi, Il Messaggero: “Il clima di tensione è preoccupante. Landini non dia ai violenti un’occasione”
Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, parlando di “weekend lungo” non si risparmia di sminuire la protesta per Gaza?
«Partiamo da un dato di fatto: il Garante, un organo imparziale, ha valutato lo sciopero illegittimo perché senza preavviso. E avanzo un’altra: lo sciopero generale è un momento di protesta forte per difendere i diritti e la dignità dei lavoratori. Ci vuole un doppio giro su se stessi per dire che si fa per Gaza. Tanto più in un momento in cui accade un fatto nuovo, la proposta americana che ha immediatamente sposato il cardinale Pizzaballa, il primo vero spiraglio di pace in quasi 2 anni di guerra. Scioperare ora è una contraddizione: se vai in piazza contro la pace, contro il disarmo?»
Gli organizzatori denunciano la violazione del diritto internazionale da parte di Israele sulla Flottilla. Che ne pensa?
«In punta di diritto, come rilevato da autorevoli esperti, la violazione c’è stata. Ma il diritto deve sposarsi con la realtà concreta. E lì c’è una zona di guerra con un blocco navale, tutti ne erano consapevoli. Per questo ripeto: lavoriamo per la pace, perché Israele cessi l’invasione Gaza e si arrivi a un riconoscimento del diritto a esistere di entrambi, con la liberazione degli ostaggi e l’eliminazione di Hamas. È questo difficilmente lo si otterrà scioperando.»
Landini però ha chiamato comunque alla mobilitazione.
«Servirebbe più responsabilità, il coraggio di fare un passo indietro quando le circostanze lo richiedono. Abbiamo visto cosa è successo nelle manifestazioni, non da parte di chi soffre ma di una parte più minoritaria, estrema e politicizzata. La causa palestinese per creare disordini si è risvegliata ovunque in Europa. Il rischio, con slogan come “blocchiamo tutto”, è di fornire un’occasione d’oro ai violenti.»
Teme giorni caldi sul fronte dell’ordine pubblico?
«Sono molto preoccupato. Non dico che chi sciopera alimenti i violenti, ma la tensione ha raggiunto un livello altissimo. E quando lo scontro diventa duro anche nelle parole, c’è il rischio di dare spazio a pochi facinorosi che mirano ad assediare le città. A che serve bloccare le stazioni e creare un disagio a tutti, quando il governo italiano ha fatto di tutto perché fosse preservata la sicurezza di chi era a bordo della Flottilla? In un momento così bisogna sapere che in piazza si può anche essere strumentalizzati. E anche conviventi con i violenti, pur non volendo. Per questo non va dato un lasciapassare favorevole. In questo clima chi ha responsabilità deve esercitarla. Se poi Landini invece di un sindacato vuole fare politica, lo faccia.»
Intanto sul piano di pace Usa il parlamento italiano si è diviso.
«Mi auguravo un altro esito. Sarebbe stato bel segnale se avesse prevalso l’unità nazionale su un piano sostenuto da Paesi arabi ed europei e dall’Autorità palestinese, invece dei distinguo. Un’occasione sprecata.»
L’assalto alla sinagoga di Manchester la preoccupa?
«Dà il senso del clima. Di un pericoloso ritorno all’antisemitismo. Ancora più grave perché avviene nel giorno di una festa sacra per gli ebrei. Ma è grave, e torna all’Italia, anche l’episodio del tassista che non carica l’ebreo ortodosso. Ma pensano che alla reazione conti chi chiede la liberazione degli ostaggi, come il sindaco di Reggio Emilia che chiede la liberazione degli ostaggi. Com’è possibile pensare che non sia una cosa giusta da dire? Siamo all’impazzimento della ragione. E quando la ragione impazzisce, c’è spazio solo per il terrore dell’ideologia.»
Intervista su Il Messaggero