Maurizio Lupi

 Meeting: in piedi per i cristiani della Nigeria
Agosto 19, 2012

Meeting: in piedi per i cristiani della Nigeria

Proprio questa mattina Mons. Kaigama è venuto al Meeting a raccontare il massacro dei cristiani in Nigeria. Ho seguito l’incontro e vi racconto la sua straordinaria testimonianza
Circa 10.000 persone hanno ascoltato Mons. Kaigama: il suo intervento è iniziato con Cristo sulla croce: “Cristo sulla croce non è morto con le braccia incrociate ma con le braccia aperte”.Vi ricordate di quando è venuto in visita a Roma?

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Ecco alcune frasi che ho memorizzato per condividerle con voi.
 
“Hanno attaccato tantissime chiese, ucciso membri della polizia e l’università. 963 bombe trovate dal 20 gennaio ad oggi. È un gruppo ben coordinato e organizzato”
“Criminalità e terrorismo non possono essere negoziati. Abbiamo sensibilizzato il preidente sulla situazione dei cristiani del nord che subiscono maltrattamenti da parte dei mussulmani anche per le proprietà terriere per cui non si riceve mai il certificato per costruire una chiesa. C’è il rifiuto di insegnare la religione cristiana nelle scuole, non l’islam però, alcuni media rifiutano di dare le notizie dei cristiani. Ci sentiamo emarginati mentre la Nigeria è di tutti noi. Non ci si sente liberi di praticare la nostra religione. Si tratta di diritti negati ai cristiani.”
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“Boko haram ha scatenato un terrore contro l’umanità ed è una macroscopica violazione dei diritti dei nigeriani innocenti. Boko Haram non accetta pubblicamente di avere un cristiano presidente. Il movente è anche politico o comunque è strumentalizzato da alcuni politici per creare confusione, abbattere il governo.”
“Alla moschea di Jos sono stato invitato dai giovani mussulmani con i giovani cristiani per la fine del ramadan e festeggiare. Li ho portati ed è stata una cosa meravigliosa. Leader cristiani si sono rifiutati perché c’è rabbia e crisi anche tra di noi e dimentichiamo i messaggi pacifici del cristianesimo anche per una coabitazione. La battaglia continua, incoraggiamo ancora la popolazione per il dialogo. È difficile abbracciare chi ammazza la mia gente. Ecco le sfide a cui mi trovo di fronte. Anche la mia chiesa è stata in parte bruciata, anche i nostri veicoli. Ma non ho mobilitato per la lotta. Sono provocazioni che non si sa come affrontare.”
“Siamo stati attaccati, siamo stati uccisi ma la speranza rimane. Ho sperimentato sulla mia pelle la violenza, ho visto cristiani arrabbiati di fronte ai loro amici morti  ma a loro ho detto che anche io sono arrabbiato ma noi continueremo a sperare e a dialogare in nome della nostra fede.
Leggi anche la pagina del quotidiano Meeting “Abbiamo bisogno di voi
Boko Haram vuole sterminare i cristiani perche la chiesa èe prodotto dell’occidente ma c’è speranza perchè Cristo è presente e quando sono entrato qui a Rimini e ho visto i ragazzi del Meeting e mi sono detto: anche qui c’è speranza!”.
 

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