Maurizio Lupi

 Focus redditometro: come funziona?
Settembre 13, 2012

Focus redditometro: come funziona?

Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle entrate, parlando del nuovo redditometro ha detto: “Preferisco ritardare un po’ ma avere un prodotto che mi dia la certezza di raggiungere l’obiettivo”. Facciamo in modo che questo tempo in più serva anche per dare il giusto peso a voci come quella dell’educazione, che non sono certo sinonimo di ricchezza. Ecco come funziona il redditometro

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Come funziona il redditometro? Lo scopo è di scovare gli evasori incrociando il reddito dichiarato dei contribuenti con il loro reddito “presunto” in base al loro “tenore di vita”. Quest’ultimo viene dedotto da dati e segnalazioni telematiche in molteplici campi: non solo la barca o la macchina di lusso ma anche le spese per l’asilo, la scuola o l’università dei figli, quelle per la donna di servizio e la babysitter, le parcelle del medico e del veterinario, gli abbonamenti di tv, telefonini e internet, e giù fino a controllare anche l’abbonamento in palestra o del corso di ballo. Non c’è scampo nemmeno per le donazioni alle onlus e tantomeno per i beni d’azienda concessi in godimento a soci e familiari.
Così sarà stimata la capacità di spesa del contribuente e quindi il suo reddito “presunto”. Il nuovo redditometro sarà anche in grado di tenere conto, tramite un coefficiente di moltiplicazione, sia del nucleo familiare, sia dell’area geografica di appartenenza. In pratica, acquistare un’auto pregiata in una regione del Sud avrà una rilevanza maggiore ai fini dell’accertamento sintetico. Se questo dovesse discostarsi troppo da quello dichiarato, allora, via ai controlli. Il nuovo sistema dovrebbe essere presentato il prossimo 25 ottobre.
Leggi anche “Redditometro non punisca ancora le famiglie
Con il nuovo software le famiglie potranno anche fare un auto controllo online del proprio reddito “presunto” per verificare da sé la congruità con quello dichiarato. La terza finalità del redditometro è infatti quella di diffondere comportamenti virtuosi tra i contribuenti.
Come segnala l’articolo, non è ancora chiaro quale sarà il peso specifico attribuito alle singole voci ma è meglio lanciare subito l’allarme: non si possono considerare alcune spese, come ad esempio quelle per l’educazione, come la spia di una ricchezza che va colpita e punita.

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