Maurizio Lupi

 No paura voto, politica non si ritiri su l.elettorale – Intervista a #Rtl102.5
Febbraio 9, 2017

No paura voto, politica non si ritiri su l.elettorale – Intervista a #Rtl102.5

Meglio premio a coalizione che a lista, evitiamo finzioni

Dobbiamo fare la legge elettorale e dimostrare che la politica non si ritira, la data delle elezioni non è il dibattito centrale ma la conseguenza di un lavoro serio che si fa, ogni legislatura ha una sua scadenza, questa ce l’ha al febbraio del 2018. Nessuno ha paura delle elezioni ma, ovviamente, sarà il Parlamento e il Presidente della Repubblica a decidere se e come sciogliere prima le Camere.
Non si può continuare a rincorrersi sulle date e non capire che oggi è arrivato alla Camera un decreto terremoto, al Senato si sta convertendo un decreto sulle banche, e non è che le abbiamo ancora salvate, dobbiamo attuarlo, inoltre a marzo sarà il grande appuntamento e ci aspettiamo dal Governo un segnale di forza, quello dei trattati a Roma, il più importante appuntamento europeo, dove l’Italia deve dire con forza che alcuni trattati devono essere rivisti: mi riferisco al ‘Bail in’, al ‘Fiscal compact’. Vogliamo non meno Europa, ma un’Europa che ripensa se stessa e che ritorna ad essere non matrigna, ma ad aiutare lo sviluppo delle genti. Questo è il tema vero che abbiamo davanti.
La data delle elezioni non è il dibattito centrale ma la conseguenza di un lavoro serio che si fa, ogni legislatura ha una sua scadenza, questa ce l’ha al febbraio del 2018.
Area Popolare e il nuovo centrodestra hanno un indirizzo politico molto chiaro, quello di essere alternativa seria, moderata, liberale e popolare, l’alternativa al Pd e anche a un Salvini Lepenista che legittimamente fa quella scelta ma che non possiamo condividere.
Con questa legge elettorale, in questo momento, una cosa certa è che Area Popolare si presenta da sola.
Riteniamo poi, che il premio alla coalizione sia meglio del premio alla lista semplicemente perché in questi mesi abbiamo visto finzioni assurde, meglio essere diretti. Ad esempio il listone unico che vogliono fare Salvini e la Meloni, non è meglio fare una coalizione a quel punto?
Per quanto riguarda la situazione a Roma e la vicenda che vede coinvolta Virginia Raggi, penso che la sfida per ogni forza politica sia quella che – quando i cittadini ti danno la responsabilità di governare – tu, anziché fare chiacchiere, governi e inizi a cambiare le cose, li’ si dimostra la credibilità di un partito politico e di una classe politica. Purtroppo la Raggi sta perdendo questa sfida e nessun’ altra. Il Movimento Cinque Stelle sta dimostrando esattamente che tra il dire e il fare c’è di mezzo tutta l’impreparazione e la debolezza del populismo. Questo mi interessa della Raggi, che non riesce a risolvere drammaticamente i problemi che Roma ha, la Capitale d’Italia.

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