
Risponderemo ai No Tav costruendo la Tav e proteggendo chi ci lavora
Ieri i No Tav hanno dato l’ennesima prova della loro sconfitta. Risponderemo con la giustizia e la politica del fare.
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L’INCENDIO ALLA DITTA
Prima ancora che arrivassi a Torino già circolava voce della strepitosa accoglienza che i No Tav mi avrebbero riservato. E subito dopo l’incontro in prefettura con le aziende che stanno lavorando al cantiere della Tav, è arrivata la notizia dell’ennesimo grave atto di danneggiamento e minaccia: un incendio pericoloso appiccato ai mezzi di una ditta in Val di Susa.
L’escalation terroristica dei No Tav è segno della loro sconfitta sul piano delle ragioni e del consenso. Ai delinquenti risponderemo con le armi della giustizia e con la politica del fare. Facendo la Tav e proteggendo chi ci lavora.
AL FIANCO DEGLI IMPRENDITORI
Le forme di tutela e gli eventuali interventi a sostegno degli imprenditori saranno decisi dalla task force istituita dal ministero per seguire il progetto della Torino Lione. Lo Stato farà tutto quel che è necessario per garantire la libertà di impresa anche in val di Susa. So che gli imprenditori sanno impegnarsi anche nelle difficoltà.
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IL DIALOGO E LE COMPENSAZIONI
“La Tav è un esempio virtuoso di come il dialogo con le popolazioni abbia modificato il progetto iniziale ed è un’opera decisa che si sta già facendo. Non c’è spazio per tutti coloro che approfittano della Torino Lione per mettere in campo comportamenti violenti. I delinquenti sono fuori da questa discussione e lo Stato li contrasterà con tutti i mezzi a sua disposizione.”
I soldi delle compensazioni ci sono, quaranta milioni del governo. Vogliamo spenderli? Non ci sono problemi legati al patto di stabilità e anche se ci fossero li possiamo superare: portatemi i progetti e il ministero troverà il modo per liberare quelle risorse.
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