Maurizio Lupi

 Accelerare sulle cessioni
. Il lavoro? Subito i mini jobs – Intervista al Corriere della Sera
Aprile 5, 2017

Accelerare sulle cessioni
. Il lavoro? Subito i mini jobs – Intervista al Corriere della Sera

Con Gentiloni incontro costruttivo. No all’aumento IVA

«Si è trattato di incontro franco e costruttivo» dice Maurizio Lupi, capogruppo di Area popolare alla Camera, dopo il vertice con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni.
Vi siete lamentati col premier? «No, Gentiloni sa bene che il governo ha un ruolo di sintesi delle diverse forze politiche che lo sostengono. Non c’è quindi un braccio di ferro tra noi e l’esecutivo. Abbiamo invece espresso la preoccupazione che non si mandino segnali contraddittori».
A cosa si riferisce? «Alla vicenda dei voucher. Secondo me si doveva fare il referendum. Ma, preso atto che il Pd aveva necessità di evitarlo, non si può però scaricare il problema che deriva dall’abolizione dei voucher su famiglie, disoccupati, associazioni non profit e imprese».
Cosa proponete?
«Abbiamo chiesto a Gentiloni di varare, entro il 15 maggio, un decreto per fare tre cose: colmare il vuoto lasciato dall’abolizione dei voucher istituendo i buoni famiglia; estendere il lavoro a chiamata: introdurre i mini jobs sul modello tedesco».
Il presidente del Consiglio ha accettato?
«Sì. Noi riteniamo che debba essere un decreto legge, cioè un provvedimento urgente. Ma sul merito anche Palazzo Chigi sta lavorando su questi temi, che noi oggi formalizzeremo presentando in Parlamento una nostra proposta di legge».
Avete discusso anche del Def, il documento di economia e finanza?  
«Sì e anche qui siamo preoccupati, in particolare per la posizione di autorevoli esponenti del Pd contrari alle privatizzazioni. Noi, invece, abbiamo chiesto che l’abbattimento debito diventi una priorità della manovra, per ottenere dalla Commissione europea la flessibilità necessaria alla crescita. Abbiamo inoltre chiesto che non ci sia l’aumento delle tasse, a partire dall’Iva e di rivedere l’Isee, escludendo la prima casa dagli indicatori di ricchezza».
A proposito di casa, Padoan vuole inserire nel Pnr, il programma nazionale di riforme, la revisione del catasto. 
«Questa riforma è sempre presente nel Pnr, che è un programma triennale. La revisione del catasto non credo si farà entro la fine della legislatura. In ogni caso, noi vogliamo che prima si facciano tutte le verifiche necessarie per evitare un aumento del prelievo sulla casa».

Il ministro dell’Economia sembra in difficoltà con il Pd. Con voi come va?

«Noi crediamo di poter dare una grossa mano a Padoan. Il Pd ogni tanto si scorda che questo non è monocolore ma un governo di coalizione con sensibilità e culture diverse. Posso capire che parola privatizzazioni spaventi la vecchia sinistra ma per noi questo processo deve andare avanti».
Sul taglio del cuneo fiscale qual è la vostra posizione?
 «Lavoro e famiglia devono essere i pilastri della manovra, insieme con gli investimenti in infrastrutture. L’ipotesi alla quale stiamo lavorando è che si possano trasformare gli 80 euro in una detrazione. Secondo i nostri calcoli, con 2-3 miliardi in più rispetto ai 10 miliardi annui di spesa, si potrebbe portare il vantaggio per i redditi bassi fino a 110-120 euro al mese ed evitare quel fenomeno per cui più di un milione di lavoratori ha dovuto restituire il bonus perché superava i limiti di reddito».
Di: Enrico Marro
Fonte: Corriere della Sera

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