
Nel mio libro il significato del lavoro con Peguy
Nel mio libro “La prima politica è vivere” in vari punti affronto il tema del lavoro e del suo significato più profondo. Parto dalle parole di Charles Peguy: il lavoro è espressione della persona, è intrapresa, onore e sacrificio che da soddisfazione
Il senso più profondo del lavoro. Esprimere se stessi attraverso la propria attività, qualunque essa sia: il lavoro come intrapresa. Ne parla in maniera mirabile lo scrittore francese Charles Peguy:
Un tempo gli operai non erano servi. Lavoravano. coltivavano un onore, assoluto, come si addice a un onore. La gamba di una sedia doveva essere ben fatta. era naturale, era inteso. era un primato.
Non occorreva che fosse ben fatta per il salario o in modo proporzionale al salario. Non doveva essere ben fatta per il padrone né per gli intenditori né per i clienti del padrone. Doveva essere ben fatta per sé, in sé, nella sua stessa natura. Una tradizione venuta, risalita dal profondo della razza, una storia, un assoluto, un onore. Esigevano che quella gamba fosse ben fatta. e ogni parte della sedia che non si vedeva era lavorata con la medesima perfezione delle parti che si vedevano.
Secondo lo stesso principio della cattedrale. e sono solo io – ormai così imbastardito – a farla adesso tanto lunga. per loro, in loro non c’era allora neppure l’ombra di una riflessione. il lavoro stava là. Si lavorava bene. Non si trattava di essere visti o di non essere visti. era il lavoro in sé che doveva
One thought on “Nel mio libro il significato del lavoro con Peguy”
manca la parte finale… “doveva… essere ben fatto”