
Alfano Lupi Casero rispondono su lavoro, giovani e scuola
Si è svolta mercoledì 13 febbraio in Fiera a Milano “la Sfida”, domande aperte dei giovani ad Angelino Alfano, il sottoscritto Maurizio Lupi e Luigi Casero. Ecco le risposte alle vostre domande sui temi del lavoro, dei giovani e della fiducia e in tema di scuola ed educazione
(testo non rivisto dagli autori)
PRIMA DOMANDA SULL’OCCUPAZIONE GIOVANILE
La mia è una domanda che tratta un tema fondamentale per noi giovani, essendo io un laureando in gestione delle risorse umane che e’ quello dell’occupazione giovanile. Io voglio sapere quali provvedimenti intendete prendere immediatamente per favorire un aumento dell’occupazione dei giovani in modo da consentirgli di avere un futuro migliore e quindi delle prospettive di un futuro prospero per noi giovani e anche per aumentare la competitivita’ e la produttivita’ delle nostre imprese. Grazie.
RISPONDE ALFANO: ti rispondo dicendoti questo. Ci sono due ricette fondamentali per fare occupazione:
- Una che e’ quella della sinistra, che vede uno Stato prevalente che indica alla pubblica amministrazione sostanzialmente quello che deve fare e indica una strada per i giovani.
- L’altro, il nostro modello, che ha una bussola che e’ la meritocrazia. La parita’ deve essere sempre allo start, al momento della partenza. All’arrivo devono arrivare primi quelli che sono piu’ meritevoli, poi lo Stato si deve farsi carico di aiutare chi e’ rimasto indietro, ma la meritocrazia e’ l’orientamento e la bussola che serve a dire che chi vale alla fine deve arrivare prima degli altri e lo Stato non deve mollare chi e’ rimasto indietro, deve aiutarlo.
Il punto che noi in questa campagna elettorale stiamo sottolineando e’ quello di individuare quale e’ la locomotiva, perche’ un treno non cammina se non si ha chiara quale sia la locomotiva. Per noi la locomotiva sono gli imprenditori, i liberi professionisti, i commercianti, gli artigiani, cioe’ quelli che fanno le assunzioni. E allora bisogna aiutare chi fa le assunzioni. La nostra proposta e’: zero tasse agli imprenditori che assumano giovani disoccupati, in modo tale che per cinque anni chi fa l’assunzione non deve pagare la tassa sul lavoro. Questa tassa sul lavoro attualmente e’ altissima e non produce il gettito atteso, nonostante la tassa sia alta, siccome assunzioni non ce n’e’, siccome assunzioni non ce n’e’, quella tassa non produce gettito. Allora la nostra proposta e’ esattamente quella di dire, con grande pragmatismo agli imprenditori: “guardate, se voi volete assumere i giovani, per cinque anni noi non vi facciamo pagare la tassa sul lavoro”.
L’altra nostra grande distinzione dalla sinistra e’ quella delle regole. Quando abbiamo fatto la riforma cosiddetta Fornero, la sinistra ha avuto la tendenza a ingessare le regole, le norme, le procedure per assumere, pensando che, una volta stabilito che I contratti si fanno a tempo indeterminato, la realta’ si adegua alla legge. Noi la pensiamo all’opposto: la legge deve prendere atto della realta’ e favorirla, e cosi’ si sono ulteriormente ingessati i sistemi di regolazione delle assunzioni, gli imprenditori, invece di fare contratti a tempo determinato, non hanno fatto alcun contratto, non ci sono stati appunto contratti a tempo indeterminato e si e’ lottato la precarieta’ producendo disoccupazione; e’ la ricetta della sinistra che noi non condividiamo.
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SECONDA DOMANDA SULLA FIDUCIA DEGLI IMPRENDITORI
Buonasera, sono Guido, sono un imprenditore milanese. La mia domanda e’: che fiducia possiamo avere nelle istituzioni, quando la sensazione che abbiamo e’ quella di essere spremuti come dei limoni ogni giorno sempre di piu’, sia dalle istituzioni che dalle banche che da tutti gli attori che comunque compongono il panorama economico italiano, e invece di essere trattati come un valore per questo Paese, perche’ la sensazione che… abbiamo noi come imprenditori e’ quella di effettivamente dover essere il motore sia a livello di assunzioni ma soprattutto a livello di produzione e ricchezza, ma se non abbiamo gli strumenti, come possiamo fare?
RISPONDE CASERO: Come sempre c’e’ una visione completamente diversa fra il modello che proponiamo noi e quello della sinistra.
- La sinistra pensa di poter portare sviluppo e occupazione con una maggior presenza dello Stato, una maggior presenza del pubblico.
- Noi riteniamo che bisogna investire nelle forze che ha questo Paese, nelle tipiche forze del Paese.
L’imprenditoria e’ la piu’ grande forza che ha questo Paese, l’Italia e’ cresciuta e si e’ sviluppata sul lavoro, sull’impresa, sul lavoro e su quello dobbiamo investire. Noi abbiamo presentato un programma ben preciso, che porta innanzitutto a ridurre le tasse, si pagano troppe tasse sulle imprese e quindi dobbiamo ridurre le tasse. Fra l’altro noi diciamo che le riduciamo e abbiamo dimostrato anche come coprirle, cioe’ abbiamo detto che e’ necessario che lo Stato arretri, e’ necessario che lo Stato venda un po’ del proprio patrimonio, cosa che potrebbe fare normalmente una famiglia quando e’ in difficolta’, venda questo patrimonio, usi questa vendita del patrimonio per abbattere il debito, usi i minori costi di interesse per diminuire le tasse. Una ricetta che sembra molto semplice, ma e’ una ricetta che deve essere applicata.
Investire quindi sulle imprese e sui giovani e’ la ricetta vincente. I giovani, come? Permettendo ai giovani di fare impresa. Sapete benissimo quanto sia difficile per un giovane trovare un lavoro, ma quanto sia ancora piu’ difficile aprire un’impresa, fare una attivita’ imprenditoriale. Noi gia’ quando eravamo al governo avevamo iniziato, dopo una serie di proposte che detassavano il giovane che iniziava a fare impresa, nel programma abbiamo, diciamo, inserito queste proposte, le abbiamo sviluppate, noi riteniamo che per un giovane che fa impresa, per I primi anni ci debba essere una flat-tax, una tassa fissa molto bassa che permette a questa impresa di partire. Naturalmente poi, quando l’impresa parte, poi dovra’ pagare le tasse come tutti gli altri. Ci sembra che poter realizzare queste cose sia una scommessa che abbiamo sul futuro, noi speriamo che gli Italiani capiscano che c’e’ questa netta differenza e c’e’ chi vuole aumentare le tasse e vuole aumentare la presenza dello Stato, e chi invece vuole diminuirle e vuol dare fiducia agli Italiani, alle imprese e ai giovani che fanno impresa.
E’ l’unico modo per affrontare la crisi occupazionale, e’ l’unico modo per ridare fiducia al Paese e ridare lavoro ai giovani e ai meno giovani. E non possiamo pensare, come ha fatto quest’ultimo governo, di dare lavoro con delle norme che rendono il lavoro piu’ rigido, meno flessibile. L’unico modo per dare lavoro agli Italiani e’ far si’ che le imprese si sviluppano e crescano e cercare di far si’ che si sviluppano e crescano le imprese dei giovani, perche’ le imprese dei giovani adagio adagio nascono, si sviluppano, diventeranno imprese piu’ grandi, ma su questo deve essere fatto un investimento. Io penso che gli Italiani ci credano a questo… a questo percorso, e quindi possano su questo darci un voto. Se ce lo darano, noi organizzeremo questo.
TERZA DOMANDA SULLA SCUOLA
Buonasera, sono Francesco. Quest’incontro e’ rivolto ai giovani e i giovani significa principalmente scuola ed educazione. Che cosa proponete in questo ambito e che cosa pensate di fare perche’ la scuola non statale goda di una vera parita’. Grazie.
RISPONDE LUPI: per rispondere alla tua domanda, ma che e’ uno dei punti fondamentali, non solo per il programma del PDL, ma che dovrebbe essere il punto fondamentale per il nostro paese che, te lo ricordo e me lo ricordo, essendo diventata la quinta potenza del mondo, lo e’ diventata non perche’ aveva materie prime ma perche’ ha investito su un’unica cosa, una, non cento altre, quella che adesso si chiama capitale umano e quella che una volta si chiamava persona… libera imprenditorialita’, capacita’, sacrificio, intuizione, crescita. Allora, il tema della scuola, il tema dell’educazione, e’ il tema fondamentale per un paese, ma noi viviamo in un paese dove non e’ che, contrariamente a quello che di cui abbiamo sempre discusso il problema e’ innanzitutto della scuola, non e’ quello delle risorse che non ci sono, anzi in un momento in cui le risorse sono scarse ovviamente il rischio che trasversalmente le risorse non ci siano. Ricordo solo per un passaggio veloce, noi abbiamo fatto come governo Berlusconi una battaglia perche’ fossero tagliate le risorse a tutti i settori meno che a quello della scuola, un miliardo fu messo per le riforme dell’universita’ e della scuola.
Ma il tema vero e’ che la scuola non puo’ essere un ammortizzatore sociale. La scuola e’ il luogo dove si educano i figli, dove si educano le nostre persone che saranno i protagonisti del futuro e allora:
- Da una parte liberta’ di scelta, liberta’ di educazione, perche’ tutti possano avere le stesse opportunita’ senza che queste opportunita’ siano discriminate dal reddito.
- Secondo, che la meritocrazia, sia in entrata che in uscita, gli insegnanti devono essere selezionati, noi abbiamo fatto tante battaglie su questo, ma devo essere selezionati nella nostra scuola non in quanto c’e’ un percorso di ammortizzazione sociale, ma in quanto hanno una vocazione a quel compito nel nostro paese.
E’ fondamentale che questo accada. Una volta il maestro era una delle figure piu’ importanti nella societa’, oggi sembra che l’insegnante, invece, sia una delle figure meno importanti della societa’. Da questo punto di vista noi ci siamo sempre battuti perche’ la retribuzione dei docenti fosse parametrata rispetto al loro valore, e chi educa, e chi investe su una persona ha un valore altissimo. Ma questa retribuzione non puo’ essere retribuita in base solo all’anzianita’, ma innanzitutto in base al merito, in base alla capacita’. Merito degli studenti, pari opportunita’ per gli studenti, merito e selezione per gli insegnanti, nella libera scelta.