Maurizio Lupi

 Un lavoro per tutti, meno tasse per impresa che assume
Febbraio 13, 2013

Un lavoro per tutti, meno tasse per impresa che assume

L’impresa come pilastro dell’Italia. Soprattutto quelle più piccole che sono la nostra vera forza per fondare una società solida. Abbiamo fatto tanto per l’impresa ma non è abbastanza e vogliamo fare di più, ecco come

Partiamo da un dato drammatico che somiglia più a un bollettino di guerra: nel 2012 ben 1.000 imprese hanno chiuso ogni giorno per un totale di 364 mila in un solo anno. Il Pdl con Berlusconi, anche durante il sostegno leale e responsabile al governo Monti, non hanno mai smesso di fare proposte concrete chiedendo che all’austerità dei conti fosse affiancato anche un programma di sviluppo per le imprese e il lavoro, in modo da far ripartire l’economia. Uno dei punti su cui Mario Monti ci ha più deluso nonostante i nostri miglioramenti ottenuti.

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I RISULTATI AL GOVERNO E DOPO
Ma il Pdl non fa solo proposte. I risultati di questi anni di governo e di impegno politico sono numerosi. Ad esempio, grazie all’impegno dell’amico e collega Raffaello Vignali, il Pdl ha ottenuto l’approvazione unanime dello Statuto per le Imprese che crea il contesto giuridico per la valorizzazione delle nostre PMI e introduce importantissime novità che sono ossigeno per le imprese:

  1. Ha contrastato il ritardo dei pagamenti facendo recepire dal nostro ordinamento la direttiva europea che ha portato a 30 giorni dal primo gennaio i termini per pagare i fornitori. Salviamo ben 300 imprese di quelle 1.000 imprese chiuse nel 2012 grazie al lavoro sui ritardo dei pagamenti (dato che un terzo delle imprese che chiudono lo fa per crediti e non per debiti).
  2. Ha tolto una tassa sulle perdite grazie alla deducibilità delle perdite sui crediti fino a 2.500€ per i piccoli e 5.000€ per le grandi.
  3. Ha aiutato il 98% delle imprese italiane (4.380.000 aziende) permettendo di pagare l’iva all’incasso delle fatture lasciando più liquidità in cassa ad esempio per gli stipendi di 9 milioni e 600 mila lavoratori.
  4. Ha permesso il riconoscimento giuridico per le reti d’impresa (ben 600 in Italia con 3.000 imprese) perchè la crisi si combatte con l’unione che fa la forza.
  5. Ha fatto pressing sulle banche per ottenere più credito per famiglia e impresa dato che gli istituti di credito hanno ricevuto regali dalla BCE e hanno ridotto il credito concesso.

Giustamente le imprese non chiedono alla politica di essere salvate. Ma ci chiedono, e lo sento sempre girando tra gli imprenditori, che vogliono uno Stato meno pesante, che li liberi dai lacci della burocrazia e che sappia riconoscere e valorizzare ciò che già esiste. Per questo io riconosco che il Pdl poteva fare di più; alcune battaglie le abbiamo vinte e altre le abbiamo perse, ma mai come oggi bisogna difendere la nostra concezione di impresa e per questo dico: ANCORA PDL.

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LE PROPOSTE DEL PROGRAMMA
Il prof si è dimenticato che il lavoro lo si crea soltanto aiutando le imprese e questa è la priorità del programma elettorale del Pdl per le elezioni di questo 2013 che tra le proposte ha soprattutto:

  • Una totale detassazione per le imprese che assumono un giovane o un disoccupato (si potrebbero creare fino a 4 milioni di nuovi posti di lavoro).
  • Una riduzione della pressione fiscale riprendendo la proposta del presidente di Confindustria Squinzi di rivedere gli incentivi in cambio di meno tasse.
  • Compensazione dei debiti per chi vanta credito dalla Pubblica amministrazione: un principio di giustizia perchè lo Stato non consideri imprese e cittadini come sudditi

 
Cartolina di Maurizio Lupi su lavoro e impresa per le elezioni 2013

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26 thoughts on “Un lavoro per tutti, meno tasse per impresa che assume

Enrico Colombosays:

Va tutto bene ciò che proponete, con una piccola ma molto importante precisazione. Prima di dare consistenti aiuti alle imprese che assumono occorre mettere le stesse imprese nelle condizioni di assumere. Non fate come la sinistra che continua a rimestare le stesse cose da anni ” incentivi per chi assume”. Prima si creano le condizioni per essere competitivi sui mercati con ciò ci sarà lavoro quindi si assume. La casa si costruisce dalle fondamenta non dal tetto.Inoltre non dimenticate che le imprese si aiutano con Uffici ICE che funzionano non come quelli che ci propinate da anni. Una squadra di incapaci pressapochisti al soldo della comunità.

francescosays:

CREDO CHE LO DOVEVATE FARE PRIMA
ORA CHE avete portato le famiglie alla disperazione mi dispiace dirlo ma i politici siete la razza piu’ odiosa di questa societa’ il perduto e perduto avete tagliato i fondi all’agricoltura avete impiantato FABBRICHE ITALIANE ALL’ESTERO NON AVETE CREATO UN FONDO PER I DISOCCUPATI PRENDETE STIPENDI DA ORBI AVETE SALVATO LE BANCHE CON I PICCIOLI DEL POPOLO E ADESSO USCITE CON LA SOLITA CANZONATA LUPI NON MI RIEMPIRE DI CHIACCHIERE

FRANCESCO MONDONIsays:

Sono un operaio, coinvolto in campagna elettorale da un amico per le regionali in lombardia, MALVEZZI, penso da non imprenditore ma che usufruisce del loro impegno che solo queste iniziative potranno garantire un futuro, non 20 ore a sett. come dice qualche comico.

Grazie Francesco
Maurizio

Grazie per il tuo commento.
Tanti provvedimenti fondamentali come l’iva di cassa sono già stati realizzati e sono una realtà grazie al nostro impegno. Tante battaglie sono vinte molte perse ma con ancora più impegno vogliamo proseguire nella direzione di difendere l’impresa e la famiglia come vero motore dello sviluppo.
Maurizio

Oggetto: regolamentazione del settore dell’animazione turistica a sostegno del lavoro giovanile nel comparto turistico
Gentile onorevole
È mai possibile che il suo schieramento politico che fa del lavoro una priorità del prossimo governo, non si interessa come dovrebbe, dei lavori stagionali legati al Turismo? Eppure si tratta di una categoria che occupa decine di migliaia di persone ogni stagione.
Onorevole, mi chiamo Federico e la contatto ancora una volta in qualità di collaboratore di Animandia.it il portale internet che rappresenta il settore dell’animazione turistica, un settore che ha bisogno di aiuto urgente e che contempla decine di migliaia di operatori in Italia!
Infatti vengono assunti regolarmente nel settore dell’animazione turistica non solo gli stessi animatori, ma anche altre figure professionali e facciamo riferimento a: assistenti bagnati, istruttori sportivi, educatori d’infanzia, musicisti, fonici, tecnici luci, coreografi, scenografi, costumisti, fotografi, hostess, DJ, ecc. in pratica la CATEGORIA DELL’ANIMAZIONE TURISTICA CONTEMPLA IN REALTA’ IL 90% DEI LAVORATORI STAGIONALI, LEGATI AL TURISMO VACANZIERO.
CHIEDIAMO una regolamentazione del settore che favorirebbe NEll’IMMEDIATO sviluppo e occupazione, regolamentare il settore dell’animazione turistica e con essa dunque tutte le categoria di lavoratori che a vario titolo, vi operano, significa in altri termini dare una risposta forte, concreta, e soprattutto immediatamente realizzabile per favorire il rilancio del lavoro giovanile legato al turismo….Ci Auguriamo che ne possiate parlare pubblicamente e magari possiate inserirlo nella vs agenda politica,
Sarebbe per tutti noi del settore UN FORTE SEGNALE di interessamento da parte Sua e del partito che lei rappresenta verso questa categoria di lavoratori stagionali del turismo…
Le riporto dunque alcune idee che magari potrebbe inserire in un suo programma e che potrebbero aiutarci a regolamentare il settore e di conseguenza favorire lo sviluppo delle aziende e l’occupazione prevalentemente giovanile:
progetto Animandia: Idee e proposte per regolamentare il settore animazione turistica
A) Per scongiurare il fenomeno delle società pirata
( ovvero di società che allettano le strutture turistiche con contratti per il servizio animazione molto al di sotto del mercato, in quanto non versano stipendi e tasse arraffano tutto e poi spariscono)
Per arginare tale triste fenomeno di “concorrenza sleale” che penalizza le società oneste che versano contributi e pagano gli animatori, e frega gli stessi animatori che si ritrovano dopo aver lavorato l’intera stagione estiva, senza alcuno stipendio né tanto meno contributo versato.
Ebbene per debellare questo triste andazzo, si potrebbero inasprire le sanzioni pecuniarie per le strutture turistiche che si avvalgono di tali aziende “fasulle”, inoltre si potrebbe considerare la stessa struttura turistica responsabile dei mancati pagamenti degli stipendi degli animatori e dei relativi contributi non versati, ed obbligare le stesse strutture turistiche a versare stipendi e contributi agli animatori truffati. Ciò in applicazione ed osservanza da quanto è stabilito dall’art.29 del D.lgs n.276/2003 che si occupa della “responsabilità solidale nei contratti di appalto” ( la struttura turistica appalta il servizio tramite una società di animazione che fornisce uomini e mezzi) e in base a quanto stabilito dall’articolo 1676 del codice civile: i lavoratori che hanno prestato il proprio lavoro nell’ambito di un contratto di appalto possono proporre azione diretta (entri il lasso di tempo di due anni) contro il committente ( la struttura turistica) per conseguire quanto loro è loro dovuto fino alla concorrenza del debito compreso gli oneri previdenziali e contributivi.
B) Considerazioni in merito a contributi e tasse esorbitanti.
Attualmente il contratto di animazione è regolamentato dal CCNL del Turismo che prevede la figura professionale legata al mondo dello spettacolo, con la necessità della richiesta ed inserimento in agibilità ENPALS (attualmente unificata all’INPS). E’ previsto un minimale giornaliero lordo su cui versare i contributi che viene rivalutato annualmente; nell’anno 2012 il minimale giornaliero lordo è di € 45,70. Per un mese lavorativo (di 26 giorni) la busta paga di un Animatore risulta di circa € 980,00 nette, con un versamento di sola ENPALS pari ad € 390,00. A questo vanno aggiunti tutti gli altri costi relativi al lavoro (INAIL, IRPEF, IRAP) per cui risulta un costo approssimativo relativo alla sola contribuzione di circa € 600,00.
Dunque per l’azienda il solo costo di una persona per un mese si aggira su circa € 1.600,00, che risulta essere un costo insostenibile per la maggior parte delle aziende che si occupano di Animazione.
Proposta di semplificazione contributiva
La proposta è l’applicazione di un contratto stagionale a progetto specifico, con la liberalizzazione del compenso da minimali ed una contribuzione forfettaria di € 200,00 mensili (riproporzionata su 26 giorni lavorativi).
Motivazioni per vari punti
Progetto:
il contratto di animazione è un contratto che sposa perfettamente il “progetto”, che comunemente riguarda l’intrattenimento con servizi ludico/sportivi e di spettacolo gli ospiti delle strutture turistiche. La variabilità degli ospiti (settimanale o quindicinale) richiede una capacità di applicare schemi organizzativi comuni, ma anche molto duttili e modificabili, che non permettono l’applicazione a priori di un orario specifico di lavoro. Ecco che la connotazione di “progetto” permette al contratto con l’Animatore di responsabilizzarlo in funzione di un obiettivo che si modifica ogni giorno a seconda delle necessità.
Contribuzione forfettaria:
questo tipo di contribuzione consentirebbe di calcolare facilmente il costo dell’animazione in generale ed anche di averne un controllo immediato (l’agibilità è uno strumento utile per controllare le presenze e le assunzioni). Consentirebbe di far emergere il sommerso che esiste prepotentemente nel settore ed anche di evitare, vista al semplificazione, l’attuazione di altri tipi di contratti che riducono la spesa contributiva, ma non sono coerenti con il lavoro. Inoltre favorirebbe il rientro delle contribuzioni attualmente versate all’estero.
Conclusioni
Crediamo sia necessario trovare delle forti semplificazioni nel mondo del lavoro, per consentire una vera ripresa delle aziende favorendo sviluppo e occupazione, specialmente di quelle che si occupano di animazione turistica, fortemente penalizzate dalla totale assenza di supporti sociali e fondi per lo sviluppo. Si avrebbe la concreta possibilità di supportare una delle fasce d’età più deboli sul lavoro e soprattutto di recuperare una professione che, dopo circa 50 anni di esistenza, comincia fortemente a soffrire della mancanza di possibilità di un futuro concreto.
Il progetto Animandia, per la regolamentazione del settore Animazione turistica è di RAPIDA ATTUAZIONE in quanto NON RICHIEDE INVESTIMENTI ECONOMICI
sperando vivamente in un interesamento, porgo cordiali saluti
Federico

Giuseppe Sardena e Romana Fontanasays:

On. M.Lupi, ho iniziato a seguirla dopo aver assistito ad una puntata della trasmissione “L’ultima parola”, ero presente tra il pubblico di via Mecenate e lei ebbe un diverbio molto secco e incisivo con l’On. Bocchino. Mi sono detto: questo giovane ha le idee chiare e gli occhi di una persona onesta. Io potrei essere suo padre come età, sono mun ex imprenditore che ha contribuito a fare il miracolo economico dell’Italia. Avrei molto piacere di poterla incontrare, dopo questa furibonda campagna elettorale, per poter scambiare quattro parole, sarebbe per me una iniezione di gioventù. Per sua conoscenza, sappia che sono un buon conoscente del Presidente G.Podesrà e della Dott.sa Adriana Pavin la quale tiene le relazioni con il pubblico. Un sincero saluto e tanti auguri. Giuseppe Sardena.

Enrico Vettorisays:

Quello descritto è sicuramente importante, ma ricordo che non lo ha fatto il governo Berlusconi quasi tutto è arrivato con il governo Monti sostenuto da tutte le maggiori forze politiche. Il punto infatti sta proprio qui, occorre mettersi insieme per riscrivere le regole per la nostra convivenza civile, cosa impossibile finchè ci sarà Berlusconi per un verso e per l’altro finchè ci sarà un NON partito del Popolo della Libertà condotto da un narcisista che organizza tutto in modo Feudale impedendo di fatto a tutto l’elettorato moderato, liberale e cattolico di avere finalmente uno strumento adeguato per proporre una politica degna di tale nome per il bene di tutti. Avevate la possibilità di iniziare questo percorso, ma non avete voluto rischiare di perdere la poltrona.
Grave errore di cui porteranno le conseguenze le nuove generazioni.

Ferdinando Rufinosays:

1) Per chi fa impresa, anche le tasse oltre che all’IVA andrebbe pagata per cassa e non per competenza,(per questa e altre ragioni ho chiuso la mia attività artigiana nel 2001,con più di 40 anni di contributi).
2) Anche i contributi fissi (minimali INPS molto alti) dovrebbero essere aboliti e applicati sul vero reddito dichiarato, per non far chiudere le imprese artigiane, e promuoverne di nuove, sbagliato non far pagare le tasse a chi apre le nuove attività, se danno reddito, l’importante è non creare costi alle stesse se non hanno dato utili.

Grazie Giuseppe, un saluto
Maurizio

Grazie Maurizio

Massimo Schintusays:

Io dico solo tre cose:
-meno stato
-più incremento demografico (Per mantenere uno stato cosi pesante abbiamo rinunciato
a farci i figli.)
-In galera i magistrati politicizati
Scusa per il comento un pò fuori luogo
Massimo

egidio intoterosays:

Bravi e’ proprio quello che ci voleva .meno burocrazia ,meno stato ,piu fatti come i nostri imprenditori vogliono e finalmente potranno investire i soldi che lo stato deve loro assumendo persone a lavoro di cui c’e tanto bisogno.Dai Maurizio vai bene cosi ti auguro tutto il bene del mondo e spero che un giorno potro conoscerti di persona .continuate cosi che ce la faremo anche questa volta .alla faccia di quelli che gufano….

Grazie Egidio per la stima e per la carica. Avviciniamo gli amici e le persone indecise e deluse spiegando che non è vero che non abbiamo fatto nulla e che vogliamo fare di più in questa direzione.
Maurizio

Grazie Massimo per il tuo commento molto attuale.
Maurizio

Isidoro Martinsays:

Caro Maurizio, non so se andrò a votare. Tutti i politici mi hanno deluso. Troppo lungo da spiegare. Dico solo che non ho ancora sentito un politico, professori compresi, dire che il primo ammortizzatore sociale è il lavoro e dire come risolvere questa piccola equazione: più lavoro meno disoccupati, più lavoro meno esodati, più lavoro = più benessere. La politica di austerità, “Monti”, va bene però è mancato lo sviluppo, non quello di Passera, pagliativi. Tutte le risorse recuperate: sprechi, spesa pubblica, costi della politica, accorpamenti Comuni, Province e Regioni più investimento, dovevano e devono essere dirottate per abbattere il costo del lavoro. Eliminare l’IRAP, tassa iniqua, e abbassare l’IRPER alle Aziende e alle buste paga dei lavoratori, non l’1% ma il 15-20%. Niente tasse per chi investe in Italia per i prossimi 5 anni. Abbattere il debito pubblico usando i soldi delle Fondazioni, parte delle riserve della Banca D’Italia e alienare parte del patrimonio dello stato. Cos’ha fatto tutta la politica per questo? il Governo Monti? nulla, la sinistra? nulla, anzi Prodi = IRAP, pochino anche i governi Berlusconi. Berlusconi dice: non mi hanno lasciato fare? vero! ma doveva dirlo prima e agire prima. Facile dirsi difficile farsi. No! Fattibile se c’è la volontà del cambiamento. Questa volontà e lungimiranza non la vedo in nessun politico perchè la politica, fin che tiene la situazione, paga chi la fa e non chi la riceve. Solo in campagna elettorale promesse. Le nostre fabbriche chiudono per mancanza di competitività dovuta al carico fiscale, alla burocrazia e alla giustizia. Dimmi dove sono i tribunali per le imprese e il contenzioso relativo al lavoro? Te lo dico io: in mezzo al marasma della giustizia Italiana. Dimmi! dove mandiamo a lavorare i nostri figli quando hanno finito la formazione? Non dirmi la Svizzera o l’India o il Brasile, forse in Russia? magari in Cina? perchè non in Bangladesh? perchè sarà così. Ti sta bene? a me no! La ricchezza prima di distribuirla bisogna crearla. Non voto Grillo perchè sono responsabile ma su tante cose ha ragione, in particolare per quanto riguarda i politici.

Grazie Isidoro per il tuo commento. L’austerità di Monti ha peggiorato le cose e ora serve quella crescita e lo sviluppo richiesto a gran voce dal Pdl in questo ultimo anno e mezzo. Le nostre proposte coraggiose di detassare chi assume a tempo indeterminato un giovane disoccupato e la proposta del presidente Squinzi di rivedere gli incentivi alle imprese in cambio di una minor tassazione sono proprio pensate in questa direzione: creare posti di lavoro, prospettiva positiva, propensione agli investimenti e ai consumi.
Grazie
Maurizio

Enrico Tafisays:

Caro Maurizio, con tutta la stima che ho per te e per i tuoi amici, devo dire che ho perso totalmente la fiducia nella capacità riformatrice del PDL e dei suoi alleati. Dopo questi anni di governo, Berlusconi ha dimostrato di non avere alcuna intenzione di fare delle vere riforme liberali o, il che in pratica è lo stesso, di non esserne capace. Perfino sulla giustizia non è mai stata tentata una vera riforma, ma solo leggine tappabuchi, che hanno lasciato il tempo che hanno trovato. E pensare che si sarebbe potuto costruire sul consenso oceanico ottenuto dal referendum radicale sulla responsabilità civile dei giudici!
Ritengo che l’austerità sia assolutamente necessaria, ma che vada perseguita soprattutto sottoponendo l’apparato statale ad una drastica cura dimagrante, cosa che per Monti era impossibile, data la maggioranza che lo sosteneva. Il disastro dei conti pubblici, di cui i governi Berlusconi sono complici, è sotto gli occhi di tutti e non vale la scusa della speculazione e affermare che lo spread non ha nessuna importanza. Balle! Almeno il governo Monti la riduzione dello spread l’ha ottenuta, anche se il prezzo è stato troppo alto e, forse, ci si poteva arrivare senza massacrare il paese e la sua economia.
Alla fine, per mancanza di alternative, finirò per votare ancora PDL, soprattutto per non mettere la Lombardia nelle mani delle sinistre, tuttavia lo farò con la consapevolezza che, anche nell’improbabile eventualità di una vittoria del centro-destra, il declino non verrà fermato. Il fatto è che le alternative sono addirittura peggiori.

Massimo Schintusays:

Caro Maurizio, come ogni elezione o cercato di svolgere al meglio , la mia piccola campagna elettorale. Ti posso dire , ma forse tu lo sai meglio di me, che ti capita di trovare l’approvazione o la disapprovazione, la simpatia o l’antipatia il menefreghismo o l’interresse ma mai come questa volta
mi è capitato di trovare un senso di paura specialmente da parte dei nostri (paura di cadere nelle mani dei comunisti).
Le frange estreme della sinistra ormai si stanno moltiplicando in maniera esponenziale chiamandosi con i più svariati nomi…. Dipietrini Grillini Montiani e non mi vengono tutti cercando di portare via i nostri voti, questa volta sarà dura.
Mi dispiace vederti cosi poco in giro, bisogna lottare e farci vedere e sentire di più, diamoci dentro questi ultimi giorni.

giuseppe splendidosays:

Dovete spiegare alla gente che il Paese è al collasso.
Soprattutto ai dipendenti pubblici che se le imprese falliscono, non pagano le tasse e lo Stato non riesce a vendere BOT e BTP col “PIFFERO” prenderanno lo stipendio a fine mese.

Grazie Massimo per il commento. Ti assicuro che sono pancia a terra per la campagna elettorale sul mio collegio Lombardia1 ma anche in tante altre zone d’Italia per aiutare gli amici (Puglia, Sardegna, Piemonte, Liguria etc.). Non mi fermo un attimo.
Maurizio

Enrico condivido i tupi passaggi sul dimagrimento dello Stato (ben importante nel nostro programma elettorale) e sul controllo dei conti pubblici. Ma dissento innanzitutto sulla nostra incapacità di agire: ti segnalo

Il PDL è l’unico partito che mette al centro persona, famiglia e impresa in un ottica sussidiaria: non è lo Stato padrone ma lo Stato che da servizi ai cittadini e che aiuta chi è rimasto indietro.
Grazie
Maurizio

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