
La verità su Alitalia: le mie risposte alle vostre obiezioni
Quante obiezioni ho letto sul salvataggio di Alitalia. Molte sono assolute falsità, ecco le mie risposte.
@Maurizio_Lupi @mimav61 ma ci credete proprio così scemi?! Abbiate almeno la decenza di tacere#senzavergogna
— bubusettete (@annalisabi76) October 11, 2013
Poste italiane e’ pubblica e ministro #Lupi afferma che non e’ aiuto di stati a #Alitalia? Ieri ho visto un mulo volare. A questo punto…
— Daniele Pisanello (@LexAlimentaria) October 11, 2013
#Lupi: “#Poste e #Alitalia, non è aiuto di Stato” E’ accanimento terapeutico
— Stefano Mazzurana (@Ste_Mazzu) October 11, 2013
L’AD #Poste e’ nominato dal #governo ma per #Lupi Ministro delle Infrastrutture l’acquisizione di #Alitalia non si configura aiuto di Stato!
— cyborgab (@cyborgab) October 11, 2013
Basta leggere alcuni tweet che ho ricevuto o le tante email di chi mi ha scritto. Sulla questione Alitalia voglio essere chiaro: non c’è nessuna azione del governo che tenda a farla tornare una società pubblica. Alitalia non viene salvata, come molti hanno scritto “con i soldi degli italiani”.
COME FUNZIONA L’INGRESSO DI POSTE ITALIANE
Lo Stato non ci ha messo un euro delle tasche dei cittadini e non ripianerà di un euro i debiti che i privati hanno creato. Le Poste sono un’azienda pubblica che sta sul mercato e che fa utili.
Il governo si è impegnato perché i soci privati della compagnia di bandiera varassero un aumento di capitale di 300 milioni. Di questa cifra complessiva:
- 225 milioni (il 75%) versati da loro (soci)
- 75 milioni (il 25% dell’aumento, non delle quote sociali come qualcuno sta scrivendo) da una azienda sana (Poste), che è in utile e che ha possibilità di evidenti sinergie con il trasporto aereo, come dimostrano le esperienze di altri Paesi tra cui la Germania.
Per l’investimento di Poste in Alitalia – come ha dichiarato l’amministratore delegato Massimo Sarmi
“non può essere utilizzata alcuna risorsa proveniente né da conti correnti postali né da Buoni e Libretti Postali. Le risorse finanziarie per l’investimento saranno reperite esclusivamente dalla liquidità disponibile di Poste”
ALITALIA ASSET STRATEGICO
Il governo considera Alitalia un asset strategico per un Paese industriale come il nostro e vuole che cittadini e imprese possano continuare a volare con il resto del mondo partendo da Roma e Milano, e non con una compagnia regionale che si limiti a portarli a Parigi o Amsterdam.
Per questo il governo si è prodigato per favorire questa assunzione di responsabilità da parte dei soci.
IL FUTURO DI ALITALIA
Una rinforzata compagine societaria permetterà di trattare alla pari per l’integrazione con un partner straniero. Perché è chiaro a tutti che oggi nel mercato aereo internazionale ci si sta con grandi concentrazioni tra compagnie.
Mentre scrivo, annunciano il via libera del Cda Alitalia all’aumento di capitale, “all’unanimità”. E’ stato quindi sottoscritto anche da Air France. La compagnia francese sarà a questo punto, come ovvio, il primo interlocutore, se non lo avesse fatto la sua quota (il 25%) sarebbe diminuita e sarebbe allora stato possibile rivolgersi ad altri interlocutori internazionali.
Il governo ha favorito questa soluzione con due richieste:
- Una discontinuità con la precedente gestione
- Una profonda revisione del piano industriale. Non può essere riproposto ciò che ha dimostrato di non funzionare.
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SE ALITALIA FALLISSE
Un’ultima nota per chi critica il tentativo di salvare Alitalia (sia chiaro, ne ha tutto il diritto, ma bisogna conoscere e tener conto di tutti i fattori in campo); se oggi il consiglio di amministrazione di Alitalia avesse deciso per il fallimento:
- Domani 14.000 persone si sarebbero trovate senza lavoro. Tanti sono i dipendenti Alitalia nel mondo.
- Gli aeroporti di Fiumicino e di Malpensa avrebbero diminuito fortemente la loro attività con ulteriori conseguenze sull’occupazione.
- E poi Linate, Torino, Catania, Napoli, Venezia… quasi tutti gli aeroporti italiani sarebbero entrati in crisi e tutto l’indotto che il trasporto aereo mobilita
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UN GOVERNO ATTENTO AL PAESE
Un governo deve o non deve occuparsi delle conseguenze sociali di certe scelte?
E, senza sostituirsi agli imprenditori privati, può fare tutto ciò che è in suo potere per evitare il fallimento e favorire il rilancio di un’azienda strategica per il sistema economico del Paese?
Abbiamo lavorato per una soluzione liberale del caso Alitalia, i teorici del liberismo più sfrenato continuino pure con le loro teorie indifferenti alla realtà, noi preferiamo occuparci del bene comune.
20 thoughts on “La verità su Alitalia: le mie risposte alle vostre obiezioni”
Ma che cosa significa “Le risorse finanziarie per l’investimento saranno reperite esclusivamente dalla liquidità disponibile di Poste”? L’aumento di capitale sociale è di 225 mio o 300 mio? Le Poste Italiane hanno disponibilità da immobilizzare per 75 mio? Sarebbe bene chiarire questi punti, senza alcuna reticenza.
Speriamo sia l’ultimo salvataggio necessario …
una curiosità: le centinaia di dipendenti Alitalia che hanno avuto 7 anni di cassa integrazione che fine hanno fatto? qualcuno si è dato da fare per trovare un altro posto di lavoro o sono lì ad aspettare che lo stato , cioè noi continui a mantenerli a vita?
Da correntista poste non sono per niente d’accordo con i soldi dati ad Alitalia. Come al solito in Italia non si aiuta chi ha un progetto serio e non guidato da interessi personali, ma si aiuta proprio chi progetto non ne ha e chi usa le società per altri scopi. Penso che in Italia si debba finirla con tutto questo o il fallimento sarà inevitabile!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Come ex dirigente di poste italiane spa posso confermare quanto sostenuto dal Ministro ed aggiungo che Poste Italiane SpA sono in utile dal 2002 con profitti crescenti fino ad oggi, utili che vanno al Tesoro e, pertanto, con poste, la cui gestione è completamente privata, non c’è nessun onere per il contribuente che viceversa ne è avvantaggiato.
Lupi, degli esiti di questo brillante “investimento” ne parleremo fra uno o due anni …
Ho letto con attenzione la Sua spiegazione e le dico quello che penso perché se non vi fosse dibattito non vi sarebbe interesse. Per l’eventuale criticità di Torino Caselle no problem Alitalia aveva già annunciato la chiusura della rotta (quindi non va citata) anche se fino al 2008 era la rotta più remunerativa nazionale. Per quanto riguarda il salvataggio che ritengo giusto bisognerebbe però prendere in considerazione il primo salvataggio cioè quello voluto dal Presidente Berlusconi che portò moltissimi Italuani detentori di obbligazioni Alitalia a perdere tutti gli investimenti fatti ma anche se tutti si incazzarono (per essere semplicistico) l’operazione venne fatta! Essendo un grande sostenitore del PDL pensai beh finalmente una bella operazione oggi se dovessi tornare indietro direi ma che cazzo facciamo? Facciamola fallire e poi la riapriamo con un piano industriale vero e programmatico senza finanziamenti pubblici e con meno rotte nazionali e più rotte internazionali. Che senso ha avere una rotta tipo Roma Pisa? Cazzo ma sono 300 km prendiamo un treno ho la macchina no? Beh ci sarebbe da scrivere un libro su Alitalia ma il declino e il terzo fallimento non può essere a Voi imputato! Comunque complimenti per il tentativo!
Ministro Maurizio Lupi
Non sono esperta in Economia industriale pertanto preferisco non commentare l’ingresso di Poste italiane in Alitalia; perseguire e tutelare l’occupazione( il bene comune) è sempre positivo per cui condivido le Sue argomentazioni atte ad evitare il fallimento dell’azienda Alitalia.
Grazie per ritenerci soggetti pensanti.Buon lavoro
Mancherebbe anche che venissero utilizzati i soldi dei conti correnti e dei libretti di risparmio! Comunque le Poste sono possedute al 100% dallo stato, quindi i 75 milioni sono soldi degli italiani. Inoltre se le Poste sono in utile è perché fanno la banca e hanno lasciato degradare la qualità del servizio postale a livelli indegni di un paese civile.
A me sembra che questa operazione non rappresenti una discontinuità rispetto a quelle del passato, tant’è che i sindacati (tra i principali artefici del disastro Alitalia) plaudono all’iniziativa.
Inoltre, mi scusi, caro Ministro, ma non mi pare che ormai a Malpensa Alitalia sia molto presente. Se devo prendere un volo intercontinentale, al massimo Alitalia mi porta a Parigi o Amsterdam per prendere un volo Air France o KLM. O mi fa transitare da Fiumicino, che è pure peggio. Se invece la mia destinazione è in Europa, i voli Alitalia sono parecchio più cari di quelli della concorrenza. In sintesi, non mi pare che la sparizione di Alitalia costituirebbe un gran problema per i viaggiatori dell’Italia Settentrionale.
Se questa “operazione” va in porto con i soldi di Cassa Depositi e Prestiti NON è affatto sufficiente la pseudo rassicurazione di Sarmi (su reti unificate) che non sarebbero a rischio i risparmi degli italiani … Sono DOVEROSE GARANZIE scritte ai rispermiatori. Pertanto occorre che lei provveda in tal senso. Se ci sono esuberi cmq non si può salvare tutti, e continuare a fare accorpamenti destinati a fallire arricchendo i capitalisti che vi investono e a spese dello Stato…. è già accaduto. “La 1a politica è vivere” recita il motto sul suo sito … si ma non a spese degli altri cittadini e non come sanguisughe sul groppone dello Stato!!!!Siamo certi che lo Stato è al loro fianco … lo Stato lo mettete sempre in mezzo quando c’è da pagare!!!! E i rischi e le conseguenze delle vs. goliardiche imprese le paga sempre il risparmi e i soldi degli italiani!!Son capaci tutti di fare i soldi con i denari dello Stato … imprenditorialità significa rischio in proprio, con i propri soldi non far tappare i buchi dallo Stato con i NS. soldi.
La scelta politica di salvare Alitalia (per ottenere voti) con i “capitani coraggiosi” e la “bad company” e’ stata una pessima scelta, i cui risultati facilmente prevedibili allora, sono adesso sotto gli occhi di tutti. Alitalia e’ diventata la peggior concorrente di voli Low Cost altro che compagnia di bandiera.
I nostri aeroporti, sono diventati delle ottime basi di partenza (di seconda categoria) per Zurigo, Francoforte o Parigi da dove puoi partire per un vero viaggio intercontinentale.
Gli errori di Alitalia partono dal passato ma voi in questi anni avete contribuito a peggiorarli.
Scommetto che tra cinque anni, (e sono ottimista) un nuovo mistro dovra’ provvedere ad un nuovo salvataggio, in pratica buttiamo la palla in avanti, qualcuno alla fine risultera’ colpevole… magari Air France.
Buonasera Ministro
non mi è chiaro perché per giustificare nuovamente il salvataggio del carrozzone Alitalia si deve ancora dare libero sfogo e spazio alla fantasia.
1) vero che ci sono 16.000 dipendenti che perderebbero il posto, ma non mi pare di aver mai sentito parlare di revisione delle politiche retributive del personale, forse perché sono diritti acquisiti come le pensioni d’oro?
2) Quale asset strategico per l’Italia? Cosa può servire alla nostra Nazione una compagnia che non vola e che in meno di 5 anni ha di nuovo creato una voragine di debiti e di risultati negativi.
3) Perchè si ostina a dire che l’operazione con Poste non porterebbe Alitalia a ritornare una società pubblica; se Poste Italiane è detenuta al 100% dal Ministero dell’economia la sua partecipazione per 75M ricadrebbe globalmente sotto le partecipate per via indiretta del Ministero e quindi pubblica anche se solo in parte.
Ci sarebbero altre ed altre osservazioni da fare sulla capacità politica di raccontare storielle sull’argomento ma non voglio tediarla oltre.
Cordiali saluti
Edgardo Carli
Soldi degli italiani…ma chi paga liquidazioni e pensione alla “famiglia” che ha così ben diretto Alitalia recentemente ?
gentile On. Lupi
Mio padre ha perso tutti i risparmi della sua vita con le obbligazioni alitalia. Non ha avuto indietro neanche un euro anzi per questa storia si è molto depresso e maledice ogni giorno la vorace classe politica italiana.
1. alitalia si poteva salvare nel 2008 con pochi sacrifici per le tasche degli italiani, invece una operazione da 4 miliardi la affidarono ai cosiddetti capitani coraggiosi
2. il governo Berlusconi affido al commissario Fantozzi la liquidazione della vecchia alitalia: senza risolvere il problema Fantozzi si è intascato 6-10 milioni di euro e se ne è andato lasciando tutto in alto mare. la procedura sta costando sui 70 milioni di euro (solo stipendi dei professionisti connsulenze e sprechi) tutto sulla pelle di chi ha perso tutto.
ora per una operazione di giustizia mio padre si oppone a questo ennesimo regalo e invierà una petizione al Parlamento europeo per questa ennesima ingiustizia.
Una domanda?
Ma è vero che lei si considera cristiano e fa parte di una organizzazione cattolica?
Un cordiale saluto e grazie.