
Focus spread: cosa ha fatto il nostro governo
L’obiettivo di Monti di scendere sotto i 287 punti di spread è encomiabile. Ma non diventi lo strumento per attaccare il nostro governo che nonostante la crisi greca lo mantenne, prima della speculazione, sotto i 200 punti
Testo tratto da Il Mattinale del 4 dicembre 2012
Mario Monti ha annunciato l’obiettivo di uno spread a 287 punti, come coronamento dell’opera del suo governo. Quest’anno lo spread si era già portato sotto i 300 punti (per la precisione a 278) il 19 marzo per l’allentarsi della tensione europea dopo il secondo piano di interventi della Bce; poi è risalito e ha ripreso a ridursi dopo l’annuncio della Banca centrale del cosiddetto scudo anti-spread, peraltro attivabile su richiesta dei singoli stati e dietro presentazione di un piano di impegni precisi.
LO SPREAD DURANTE IL NOSTRO GOVERNO > Ma dove era lo spread con il governo di centrodestra? Ecco i dati: il 4 gennaio 2011 aveva aperto a quota 173. A giugno 2011 la media mensile era stata di 168, con una punta massima di 214. Il 4 aprile aveva toccato il minimo di 122. Ed in questa forchetta tra i 120 ed i 180 punti si era sempre mantenuto negli anni precedenti. Compreso il periodo – primavera 2010 – nel quale era emerso drammaticamente il rischio Grecia, e quello del possibile default di Irlanda e Portogallo.
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LA SPECULAZIONE > L’allarme spread si è manifestato davvero quando, tra luglio e agosto dello scorso anno, i mercati hanno cominciato a speculare contro l’Italia senza che la Bce avesse adeguati poteri d’intervento. Il 4 agosto ha toccato i 389 punti. Quando la Bce è scesa in campo acquistando Btp italiani e spagnoli – cosa che fanno tutte le banche centrali del mondo, compresa la Bundesbank tedesca se Berlino non riesce a collocare i suoi titoli al tasso programmato, ma non può fare la Banca d’Italia – lo spread ha iniziato una discesa che lo ha riportato sotto i 300 punti base; fino al secondo attacco speculativo tra settembre e novembre.
Ottimo dunque il proposito di Monti di uno spread a 287 punti. Livello che appare in effetti dietro l’angolo, grazie anche ai nuovi strumenti di cui si è dotata la Bce. Ma non dimentichiamo che per tutto il periodo del nostro governo, e finché non si è scatenata la speculazione, il “nostro” spread era a sua volta della metà rispetto all’obiettivo di Mario Monti. Né costituiva un incubo quotidiano e una fonte di sacrifici e tasse per il Paese.
4 thoughts on “Focus spread: cosa ha fatto il nostro governo”
Ma come si fa a scrivere una cosa così? L’ho votata e Le ho fatto campagna elettorale, ma sembra che abbia perso il senso della realtà anche Lei, come chi annuncia il ritiro e poi scende in campo. E il balletto delle primarie? Nessuno che accetta la sfida di misurarsi e di render conto ai i propri (propri!) elettori, figuriamoci con i gravi problemi che ci sono. Sentiremo ancora che “la crisi non esiste”. Che delusione! Restituirò la tessera del PdL.
A. Sghirlanzoni
Oggi, dopo le dimissioni di Monti, possiamo tranquillamente tralasciare quello che è stato ed aspettare gli eventi futuri. Il Cav ha detto che, responsabilmente, è costretto di nuovo a scendere in campo per salvare il paese (!!!!) dai danni causati dal Governo Monti. La sua prima iniziativa, essendo lui il padrone del PDL, sarà quella di fornire agli elettori i nomi dei nominati. Rimaniamo in trepidante attesa.
E io ti ringrazio molto, non voglio perdere la stima. In questo post ho segnalato il nostro lavoro per il Paese. La delusione e l’incertezza non possono cancellare ciò che di buono è stato fatto!
Giusto rimarcare il lavoro fatto ed anche i meriti – ahimè ormai passati – del governo Berlusconi ed in particolare il ripasso sull’evoluzione dello spread. L’impressione è che Berlusconi l’abbia fatta proprio grossa questa volta e che tu ed altri siate un po’ incastrati nell’angolo in cui vi ha messi la ri-discesa in campo, indecisi tra un “grazie di tutto ma è ora che te ne vai” e aspettare qualche novità che non verrà. Cosa ti trattiene e vi trattiene? la gratitudine? la considerazione che solo lui può farcela?(ma intanto l’Italia pensa di affidarsi a “Bersani pensaci tu” con Vendola che gli soffia sul collo). Non è meglio stare fermi un giro e ricostruire una forza ed un progetto politico con dignità e credibilità piuttosto che sperare che “l’incredibile lui” compia il miracolo? E poi: se dovesse vincere le elezioni cosa potrebbe combinare?