
Decreto del fare: per il rilancio della nautica
Il decreto del fare contiene anche provvedimenti per sostenere un settore trainante per la nostra economia, quello della nautica. Leggete qui
Il decreto del fare varato dal nono Consiglio dei Ministri vuole rilanciare il settore nautico con:
- Abolizione della tassa sulle piccole imbarcazioni (taglio della tassa sul lusso introdotta dal governo Monti)
- Nuove norme che facilitano il noleggio occasionale di imbarcazioni da diporto
- Rilancio dei porti attraverso la semplificazione e la facilitazione delle procedure per i dragaggi, la rimodulazione delle tasse portuali e l’implementazione dell’autonomia finanziaria dei porti per la manutenzione e la sicurezza
Quindi meno tasse sulle barche:
- Ridotta la tassazione sulle imbarcazioni fino a 20 metri.
- Cancellazione dei primi due scaglioni (800 euro gli scafi di lunghezza da 10,01 metri a 12 metri; 1.160 per scafi da 12,01 metri a 14 metri). Cioè non pagheranno niente le imbarcazioni fino a 14 metri di lunghezza.
- Per gli altri due scaglioni l’importo viene rivisto al ribasso. Per le barche da 14,1 metri a 17 l’importo dovuto passa da 1.740 a 870 euro, mentre per le imbarcazioni da 17,01 a 20 metri l’importo della tassa è di 1.300 euro contro i 2.600 originari.
La tassa sul lusso, infatti, aveva generato un gettito inferiore rispetto alle previsioni e causato danni consistenti al settore.
9 thoughts on “Decreto del fare: per il rilancio della nautica”
Sig. Ministro Maurizio LUPI
“Abolizione tassa piccole imbarcazioni”, e …….. per d’alema, niente sconti? Cattivoni insensibili.
Assistente Amministrativo
Donatella VANNUCCI
CAPITANERIA DI PORTO DI CIVITAVECCHIA
Bene il decreto del Fare, ma molto meglio l’abolizione dell’IMU e il non aumento dell’aliquota IVA. Vorrei però far rilevare che, se non si abbassa la pressione fiscale, non ci sarà ripresa economica, e per abbassare la pressione fiscale occorre tagliare la spesa improduttiva e parassitaria e i costi eccessivi dell’apparato pubblico. Se non si fa questo, continueremo ad avere governi delle manovre finanziarie per nuove tasse.
Vanno anche bene queste riduzioni se veramente ontribuiscono alla crescita, Ma che cosa aspettate a eliminare La patente per le barche a vela? Chi va a vela conosce il mare e le regole 100 volte di più di quello che viene chiesto all’esame per la patente. L’eliminazione della patente aumenterebbe l’interesse verso la vela e lo sviluppo della nautica sarebbe più sostenibile e meno pericoloso. COME IN ALTRI PAESI D’EUROPA. Oggi , con una barca di tre metri e E un motore da 40 cavalli di potenza si va incoscientemente e pericolosamente a 20 nodi SENZA PATENTE. Ma è la cultura del motore. Si è pericolosi anche con la patente, perché il Mare non si impara a conoscere con dei semplici quiz e una prova di recupero del salvagente. Chi ha la patente crede di essere preparato per il mare.
Vanno anche bene queste riduzioni sepossono contribuire alla crescita. Ma che cosa aspettate a eliminare La patente per le barche a vela? Chi va a vela conosce il mare e le regole 100 volte di più di quello che viene chiesto all’esame per la patente. L’eliminazione della patente aumenterebbe l’interesse verso la vela e lo sviluppo della nautica sarebbe più sostenibile e meno pericoloso. COME IN ALTRI PAESI D’EUROPA. Oggi , con una barca di tre metri e un motore da 40 cavalli di potenza si va incoscientemente e pericolosamente a 20 nodi SENZA PATENTE. Ma è la cultura del motore. Si è pericolosi anche con la patente, perché il Mare non si impara a conoscere con dei semplici quiz e una prova di recupero del salvagente. Chi ha la patente crede di essere preparato per il mare, invece occorrono anni e la vela comporta difficoltà che invitano ad essere più preparati, indipendentemente dalla patente. La patente nautica serve solo a un giro di scuole che non insegnano assolutamente nulla perché non c’è nulla da insegnare. assolutamente nulla. Io vado a vela e vado per mare da quasi sessant’anni quasi sempre da solo. Auguri, ma so che nessuno mi ascolterà. Cordialmente Bruno.
↓