L’impresa come pilastro dell’Italia. Soprattutto quelle più piccole che sono la nostra vera forza per fondare una società solida. Abbiamo fatto tanto per l’impresa ma non è abbastanza e vogliamo fare di più, ecco come
Partiamo da un dato drammatico che somiglia più a un bollettino di guerra: nel 2012 ben 1.000 imprese hanno chiuso ogni giorno per un totale di 364 mila in un solo anno. Il Pdl con Berlusconi, anche durante il sostegno leale e responsabile al governo Monti, non hanno mai smesso di fare proposte concrete chiedendo che all’austerità dei conti fosse affiancato anche un programma di sviluppo per le imprese e il lavoro, in modo da far ripartire l’economia. Uno dei punti su cui Mario Monti ci ha più deluso nonostante i nostri miglioramenti ottenuti.
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I RISULTATI AL GOVERNO E DOPO
Ma il Pdl non fa solo proposte. I risultati di questi anni di governo e di impegno politico sono numerosi. Ad esempio, grazie all’impegno dell’amico e collega Raffaello Vignali, il Pdl ha ottenuto l’approvazione unanime dello Statuto per le Imprese che crea il contesto giuridico per la valorizzazione delle nostre PMI e introduce importantissime novità che sono ossigeno per le imprese:
- Ha contrastato il ritardo dei pagamenti facendo recepire dal nostro ordinamento la direttiva europea che ha portato a 30 giorni dal primo gennaio i termini per pagare i fornitori. Salviamo ben 300 imprese di quelle 1.000 imprese chiuse nel 2012 grazie al lavoro sui ritardo dei pagamenti (dato che un terzo delle imprese che chiudono lo fa per crediti e non per debiti).
- Ha tolto una tassa sulle perdite grazie alla deducibilità delle perdite sui crediti fino a 2.500€ per i piccoli e 5.000€ per le grandi.
- Ha aiutato il 98% delle imprese italiane (4.380.000 aziende) permettendo di pagare l’iva all’incasso delle fatture lasciando più liquidità in cassa ad esempio per gli stipendi di 9 milioni e 600 mila lavoratori.
- Ha permesso il riconoscimento giuridico per le reti d’impresa (ben 600 in Italia con 3.000 imprese) perchè la crisi si combatte con l’unione che fa la forza.
- Ha fatto pressing sulle banche per ottenere più credito per famiglia e impresa dato che gli istituti di credito hanno ricevuto regali dalla BCE e hanno ridotto il credito concesso.
Giustamente le imprese non chiedono alla politica di essere salvate. Ma ci chiedono, e lo sento sempre girando tra gli imprenditori, che vogliono uno Stato meno pesante, che li liberi dai lacci della burocrazia e che sappia riconoscere e valorizzare ciò che già esiste. Per questo io riconosco che il Pdl poteva fare di più; alcune battaglie le abbiamo vinte e altre le abbiamo perse, ma mai come oggi bisogna difendere la nostra concezione di impresa e per questo dico: ANCORA PDL.
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LE PROPOSTE DEL PROGRAMMA
Il prof si è dimenticato che il lavoro lo si crea soltanto aiutando le imprese e questa è la priorità del programma elettorale del Pdl per le elezioni di questo 2013 che tra le proposte ha soprattutto:
- Una totale detassazione per le imprese che assumono un giovane o un disoccupato (si potrebbero creare fino a 4 milioni di nuovi posti di lavoro).
- Una riduzione della pressione fiscale riprendendo la proposta del presidente di Confindustria Squinzi di rivedere gli incentivi in cambio di meno tasse.
- Compensazione dei debiti per chi vanta credito dalla Pubblica amministrazione: un principio di giustizia perchè lo Stato non consideri imprese e cittadini come sudditi