Maurizio Lupi

 Elezioni amministrative 2012: il Pdl non è affatto scomparso
Maggio 9, 2012

Elezioni amministrative 2012: il Pdl non è affatto scomparso

Le elezioni amministrative hanno visto un innegabile calo di consensi per il Popolo della Libertà ma non è così nera come qualcuno la vuole dipingere. Ecco perchè

Uno tsunami, una batosta, un massacro etc.
Ho letto tanti aggettivi per descrivere il risultato delle elezioni amministrative 2012 che hanno visto un innegabile calo di consensi anche per il Popolo della Libertà così come per tutti i partiti. In particolare l’astensionismo ha premiato Grillo.
Ma non siamo certo stati spazzati via.
Innanzitutto perchè sentiamo di avere ancora milioni di sostenitori in tutta Italia pronti a spingere ancora il Pdl perchè credono nei nostri valori e vogliono aiutare a portarli avanti.
Poi sopratutto perchè lo dicono i dati: il Pdl paga il sostegno al governo Monti e la mancata alleanza con la Lega. Tuttavia la situazione del Pdl non è certo così nera come si vuole dipingerla per attaccarci, e vi chiedo di leggere questi dati ufficiali. (via pdl.it)
Nei 26 capoluoghi di provincia i sindaci vincitori già al primo turno sono stati:
4 al centrodestra (Catanzaro, Gorizia e Lecce al Pdl; Verona alla Lega);
3 al centrosinistra (La Spezia, Brindisi, Pistoia).
Nei rimanenti 19 capoluoghi si terrà il ballottaggio nel quale il Pdl sarà presente in 11 città.
Di ancora maggior rilievo è segnalare l’effettiva ripartizione del voto nei 168 comuni (compresi i 26 capoluogo) sopra i 15.000 abitanti e con votazione a doppio turno, che è esattamente questa:
votanti 3.571.798 pari al 67,69% degli aventi diritto.
Popolo della Libertà 417.766 (11,70%) a cui vanno ovviamente sommati i voti delle liste civiche ufficialmente predisposte da esponenti del Pdl, con l’accordo preventivo ed esplicito del partito. Tali voti ammontano a 316.575 (8,86%). Per un totale del 20,56%.
A tale dato, è corretto accostare anche il risultato delle altre liste civiche, emanazioni di realtà locali ma alleate con il Pdl e spesso capitanate da uomini del nostro partito. Tali liste hanno riportato 225.709 voti (6,32%). Sommando tale dato si arriverebbe al 26,88%.
Vale la pena segnalare, inoltre, che in tale computo non sono stati prudentemente compresi i voti di partiti sicuramente alleati del Pdl, quali il Pid (52.053 voti pari all’1,46%) e l’Alleanza di Centro di Pionati (0,32%). Questo 1,78% porterebbe il totale dei voti riferibili al Pdl al 28,66%.
Con lo stesso criterio, con i dati in nostro possesso abbiamo conteggiato i voti del Pd:
Pd 566.406 (15,86%); Liste collegate direttamente o indirettamente al Pd 532.630 (14,91%).
Per un totale del Pd al 30,77%, cioè di soli 2 punti percentuali superiore al dato aggregato del Popolo della Libertà, pur in presenza di un forte astensionismo che, come afferma il sondaggio pubblicato oggi di Mannheimer, danneggia gravemente soprattutto il Pdl.
Per concludere nessuno di noi vuole sminuire il significato di questo segnale che i nostri elettori ci hanno mandato e che in generale i cittadini hanno rivolto ai partiti.
Ma dati alla mano, la lettura catastrofica che alcuni media hanno voluto riferire al Pdl è inesistente.

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