IL MIO INTERVENTO ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DI PALERMO
Siamo un partito che vuole mettere in gioco alcuni elementi che si sono persi, senza nostalgia del passato, credendo nel presente e costruendo il futuro. Perché quando parliamo di responsabilità, concretezza, serietà, libertà e persona, parliamo dell’identità storica del nostro Paese.
Sento parlare di un “nuovo centro” politico, ma è inutile parlarne se si costruisce dentro i Palazzi. Noi siamo stufi dei progetti che nascono nel Palazzo solo per le prossime elezioni del Quirinale.
Crediamo veramente che spostare i deputati da un partito ad un altro, solo per una questione di numeri, significhi realizzare il “nuovo centro”? Non siamo credibili, questo allontanerà ancora i nostri elettori dalla buona Politica.
Don Sturzo, per parlare di un centrista serio, ha girato l’Italia per sette anni incontrando associazioni, cooperative, realtà operaie, prima di fondare il Partito popolare.
Serve concretezza, servono proposte concrete. Io, ad esempio, sono convinto che l’investimento migliore di un Paese è quello in educazione, ma non è possibile che i docenti italiani siano pagati la metà dei loro colleghi tedeschi. Questo vale anche per i nostri infermieri, in prima linea nella lotta contro il Covid.
E Poi basta con i luoghi comuni, dire che il Sud è assistenzialista e il Nord è produttivo, è una fesseria. Il reddito di cittadinanza fa male al Sud come fa male al Nord. Siamo la seconda economia manifatturiera d’Europa, crediamo nel mercato e nel lavoro. Se terremo viva la ragione per cui siamo insieme ce la faremo.